Reggio Calabria, 14/4/2012 - Angela Costantino, il cui cadavere non è mai stato trovato, fu assassinata da parenti del marito, boss detenuto. La squadra mobile di Reggio Calabria, grazie alle rivelazioni di alcuni pentiti tra cui Maurizio Lo Giudice, fratello del boss Nino, anche egli pentito, ha arrestato i tre presunti responsabili dell'omicidio della donna, nell'ambito dell'operazione che ha portato all'esecuzione di 12 ordinanze di custodia cautelare. Dell'omicidio di Angela Costantino, sono accusati Vincenzo Lo Giudice, 51 anni, fratello di Nino e considerato uno dei capi della cosca; il cognato Bruno Stilo (51) e il nipote Fortunato Pennestri' (38). Angela Costantino era la moglie del pregiudicato Pietro Lo Giudice, 46 anni, figlio del boss Giuseppe e fratello di Vincenzo e considerato uno dei principali protagonisti della guerra di mafia registratasi a Reggio Calabria tra la metà degli anni '80 e l'inizio degli anni '90, a sua volta ucciso in un agguato nel 1990. Secondo quanto è emerso dalle indagini, Angela Costantino, madre di quattro figli, scomparsa mentre si stava recando a trovare il marito detenuto nel carcere di Palmi, fu uccisa su ordine dei capi della cosca perché avrebbe avuto una relazione extraconiugale. Due giorni dopo la scomparsa della donna fu trovata a Villa San Giovanni (Reggio Calabria) la sua Fiat Panda. Dal 2009 è scomparsa da Amelia (Terni) anche la moglie del cognato di Angela Costantino, Barbara Corvi. Le due donne hanno sposato i due fratelli Pietro e Roberto Lo Giudice. Un altro fratello, Antonino, arrestato l’8 ottobre 2010 a Reggio Calabria ha ammesso di essere il mandante della bomba alla Procura e del bazooka fatto ritrovare per intimidire il procuratore Giuseppe Pignatone.
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