Sesso:F
Età:6 (al momento della scomparsa)
Nazionalità:Svizzera
Statura:115
Occhi:verdi
Capelli:biondi
Abbigliamento:Una t-shirt bianca a righe bianche, rosse e rosa, una giacca bianca con interni beige, jeans blu e stivali neri.
Segni particolari:Porta occhiali da vista in titanio color bordeau
Scomparso da:Saint–Sulpice, Losanna (Svizzera)
Data della scomparsa:30/01/2011
Data pubblicazione:04/02/2011
Alessia Vera Schepp, 6 anni, insieme alla gemella Livia Clara, è stata vista l'ultima volta intorno alle 13 del 30 gennaio a Saint-Sulpice, sobborgo a 5 km da Losanna (Svizzera), sulla riva nord del lago Lemano. Le due bambine avevano trascorso la mattina a giocare a casa di amici di famiglia. Il padre, Matthias Kaspar Schepp, è andato a prendere le due bambine per portarle nella sua villetta. Le gemelle avevano trascorso il fine settimana affidate a lui, separato dalla moglie che viveva con le figlie non lontano dalla sua abitazione. Da quel momento delle due bambine si sono perse le tracce e non si hanno certezze sui loro spostamenti con il padre. Quest'ultimo risulta aver passato la frontiere con la Francia il la sera del 30 gennaio ad Annecy. Il 31 gennaio ha inviato da Marsiglia una cartolina alla moglie, Irina Lucidi, senza fare cenno alle figlie. Nella città francese ha ritirato circa 7500 da alcuni sportelli bancari ed ha acquistato tre biglietti per il traghetto Marsiglia-Propriano, in Corsica. Il 3 febbraio avrebbe pranzato in un ristorante di Vietri sul Mare (Salerno). Intorno alle 23 dello stesso giorno, Matthias Schepp si è tolto la vita in Italia, lanciandosi sotto il treno Eurostar Milano-Bari in transito alla stazione di Cerignola (Foggia). Davanti alla stazione è stata trovata la sua auto, una Audi A6 station wagon 1.9 TDI nera con targa svizzera VD328321, ma all'interno non sono state trovate tracce delle figlie. Nei suoi abiti sono stati trovati i documenti e circa 100 euro.
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Con una collaborazione tra le polizie italiana, francese e svizzera si cerca di ricostruire nella maniera più precisa possibile il tragitto che Matthias Kaspar Schepp, ha compiuto nel viaggio che l'ha portato a suicidarsi sotto un Eurostar a Cerignola, nel foggiano. A conclusione di una riunione degli investigatori nel commissariato a Cerignola tra le forze di polizia e tutto il personale impegnato nelle battute per trovare le bambine, è stato deciso che le ricerche continueranno ancora nell'area di Cerignola, ma la sensazione è che gli investigatori siano fortemente orientati ormai a ritenere che è assai difficile che le piccole siano arrivate col papà in Puglia. E' quindi probabile che ricerche e battute possano presto intensificarsi negli altri luoghi dove l'uomo è stato avvistato.
Irina Lucidi, madre delle due gemelline di sei anni scomparse, ha ricevuto diverse lettere contenenti i soldi ritirati dal marito in Francia. Lo ha comunicato a Saint-Sulpice (Svizzera) il fratello della signora. Le lettere provenivano da Cerignola, dove due lettere sono state trovate in una cassetta postale. La famiglia ha finora ricevuto 5 mila euro, ha precisato il fratello citato dall'agenzia di stampa svizzera Ats. "Questo ci preoccupa molto" perché invalida la pista secondo la quale il padre avrebbe pagato qualcuno per occuparsi di Alessia e Livia. Intanto si era appreso che il 2 febbraio Matthias Kaspar Schepp ha spedito da Marsiglia anche una seconda cartolina alla moglie, dopo quella del 31 gennaio. Anche questa cartolina non contiene nessun cenno alle due figlie.
Le due gemelle scomparse "erano sul traghetto" per la Corsica insieme con il padre, ritrovato poi morto in Italia. Lo ha detto in una conferenza stampa il procuratore di Marsiglia Jacques Dallest, parlando di tre testimoni: "Sappiamo da ieri da alcuni passeggeri del traghetto fra Marsiglia e Propriano che l'uomo era con le bambine". Due passeggeri oltre alla vicina di cabina del padre e delle due gemelle sono i testimoni di cui ha parlato Dallest: "la vicina di cabina spiega di aver udito il pianto di un bambino in serata e che poco dopo ha visto le bambine. Una l'ha riconosciuta formalmente". La stessa vicina di cabina a bordo del traghetto 'Scandola' della Compagnia meridionale di navigazione (Cmn), ha aggiunto anche di aver "visto le due bambine nell'area giochi del traghetto". Le tracce delle due bambine si perdono dopo la traversata, anche se un testimone di Propriano, "un anziano" - ha detto il procuratore - sostiene di "aver visto da lontano scendere a piedi un uomo e due bambini". Non ha però saputo identificare Livia e Alessia. Dallast ha precisato che il padre "non è stato più visto" dopo il traghetto, "in compagnia delle bambine. Se ne deduce che sia sceso a Propriano ma senza certezza, poiché il traghetto proseguiva fino in Sardegna". "Fra l'arrivo a Propriano, il 1 febbraio al mattino, e il suo suicidio, la sera del 3 febbraio, non abbiamo testimonianze formali finora che stabiliscano la presenza delle bambine con lui".
“Sono state viste sul traghetto per la Corsica. La mia speranza è che siano ancora vive. Aiutateci a ritrovarle" ha detto Irina Lucidi nell'appello lanciato in diretta dalla sua casa di Losanna durante la trasmissione, accanto a lei il fratello Valerio. Presente in collegamento anche il procuratore capo di Foggia Vincenzo Russo, che riferito sulle indagini. La madre di Alessia e Livia Schepp, ha spiegato le differenze fra le due gemelle, che “non sono perfettamente uguali”: Alessia ha un leggerissimo strabismo all’occhio destro, è più alta della sorella e ha la tendenza a mangiarsi le unghie; Livia è più longilinea e ha i capelli più lisci. La signora ha dato anche ulteriori dettagli su Matthias Shepp: era alto circa 185 cm, fisico da sportivo, con uno strabismo verso l’esterno per entrambi gli occhi, parlava bene l’italiano abbastanza, con accento tedesco e una leggera inflessione bolognese, avendo lavorato per circa due anni nel capoluogo emiliano. Valerio Lucidi, ha riferito come Matthias Schepp ha trascorso il week end precedente alla scomparsa: il venerdì 31 gennaio, verso le 18, è andato a prendere le bambine a danza. Il giorno dopo lo ha trascorso con loro nei dintorni. La mattina di domenica 2 febbraio ha portato le gemelline a giocare dai vicini. Alle 13 è andato a riprenderle, come concordato, e ha detto ai vicini che non potevano restare anche a pranzo perché lui aveva un appuntamento con il cugino. Quando il vicino è uscito nel pomeriggio, non ha visto l’auto di Schepp davanti casa. Alle 15 il cellulare dell’uomo è stato agganciato a Morges. La traccia successiva è delle 18:04 alla frontiera di Ginevra. Alle 18:21 ha inviato un sms di risposta alla moglie ‘Non riporto le bambine. Le porto direttamente a scuola domani’, quindi ha spento il telefono. Irina Lucidi ha risposto:“Ok non c’è problema, le porti te domattina a scuola. La prossima volta mettiamoci d’accordo prima”. Poi, non ricevendo risposta alle sue chiamate, ha cominciato a cercare il marito dai vicini, dal cugino e da altri amici. Verso le 21 è entrata nella casa del marito dove ha trovato gli zaini delle bimbe. Dopo un nuovo giro di chiamate a parenti e conoscenti ha avvisato la polizia, cha ha trovato nella casa il testamento di Schepp, datato 27 gennaio: tutti i suoi averi erano destinati alle piccole o, in caso di loro ‘assenza’, ai suoi fratelli. L’analisi del personal computer ha rivelato che Matthias Schepp aveva cercato informazioni sui traghetti che da Marsiglia portano in Corsica. È certo che Schepp avesse comprato un navigatore satellitare. La moglie inoltre ha aggiunto che il marito aveva sempre con sé un dittafono, un registratore magnetico vecchio modello di colore marrone. Nella sua auto, però, non è stato trovato né l’uno né l’altro. In casa di Matthias Schepp è stato ritrovato un cappotto da donna, ma non è stato possibile risalire alla proprietaria dell'indumento.
A proposito della segnalazione di una donna che gestisce un bar a Cerignola, il procuratore capo di Foggia Vincenzo Russo ha riferito che la visione dei filmati di sorveglianza non ha fornito conferme al suo racconto. Il procuratore ha anche parlato delle indagini in tutta Italia e delle ricerche con i cani molecolari a Cerignola, dove non è stata trovata nessuna traccia certamente recente delle gemelline, nemmeno nell’auto del padre. Nel ricordare che Matthias Schepp non aveva con sé il Telepass, ha lanciato un appello agli addetti dei distributori di benzina tra Salerno e Cerignola: "Abbiamo acquisito i filmati di tutti i locali che si trovano fra Salerno a Cerignola. Questi filmati sono in corso di esame, stiamo svolgendo un lavoro certosino". Il ristoratore di Vietri sul Mare (Salerno) che è certo che Schepp sia passato nel suo ristorante il 3 febbraio, ha descritto l’uomo che ha visto: “Parlava italiano con accento francese, ha chiesto informazioni su un quadro, raffigurante una donna. Sembrava sereno, tranquillo, aveva un occhio leggermente strabico e non ha detto né dove era diretto, né da dove veniva. Il giorno dopo non appena ho appreso la notizia della morte sui giornali, appena ho visto la foto, l’ho riconosciuto. Subito sono andato dalla polizia. E quando sono venuti i cani si sono soffermati proprio nel posto dove aveva pranzato”, circostanza, quest’ultima, confermata dal procuratore Russo. L’abbigliamento (un jeans chiaro, scarpe marroni un maglioncino giallo paglierino, camicia bianca e un giubbotto grigio chiaro) coincide con le altre descrizioni fornite agli inquirenti e convince anche la moglie.
Non è stato possibile verificare con certezza se Matthias Schepp si sia imbarcato con l’auto sul traghetto, è certo solo che ha comprato tre biglietti all’agenzia ‘Meridional’. La responsabile della stazione marittima ha trovato i nomi nel registro dei passeggeri. Il telegiornale francese TF1 ha rintracciato la donna che ha venduto i biglietti. I vicini della cabina 211, quella prenotata da Schepp, hanno detto di ricordare il pianto delle bambine e di averle viste giocare sulla nave. Il comandante ha confermato che la chiave della cabina 211 è stata ritirata. Nessuno del personale ricorda di averli visti, né al ristorante, né all’area giochi.
Uno spettatore di Villefranche- Sur-Mer (Francia) ha telefonato in diretta affermando di aver visto un’auto molto simile a quella di Schepp un giorno della prima settimana di febbraio. L’auto, con targa svizzera, era sporca e aveva la carrozzeria danneggiata, particolare confermato anche da Irina Lucidi.
“Le mie figlie sono state viste vive in Corsica.Vi prego,telefonate alla polizia anche se avete dubbi o gli indizi sembrano scarsi”, così ha rinnovato ieri il suo appello dalla Corsica la madre delle gemelle scomparse, Irina Lucidi. A Cerignola sono stati trovati lungo i binari della stazione ferroviaria di Cerignola campagna pezzi del navigatore che Matthias Schepp teneva in auto e la chiave della sua auto. Lo si è appreso dal dirigente della squadra mobile della questura di Foggia, Alfredo Fabbrocini, che ha spiegato che “difficilmente si potranno recuperare dati” per le condizioni nelle quali sono stati ritrovati i pezzi del navigatore. L'apparecchio era probabilmente - secondo gli investigatori - indosso a Schepp, quando è stato travolto dall’Eurostar Milano-Bari. I pezzi del navigatore e la chiave dell'auto sono stati trovati tra sterpaglie a circa 150 metri dal punto in cui l'uomo è stato investito dal treno, a poca distanza da un altro binario.
Durante la puntata, andata in onda anche in Francia, è stato presente in collegamento diretto dalla Corsica Thierry Pardi di France 3, che ha segnalato una nuova segnalazione: un uomo avrebbe notato un’Audi nera con targa svizzera, con all’interno una famiglia con due bambine l’1 di febbraio nella zona del porto di Propiano. Il portavoce della polizia cantonale svizzera ha avvisato però che potrebbe sull’isola aver circolato “un veicolo simile all’auto di Matthias Schepp”. Irina Lucidi, in diretta dalla sua casa di Losanna (Svizzera) ha lanciato un appello a chiunque l’1 di febbraio si trovasse in Corsica con una Audi nera o con un’auto simile con targa svizzera.
Il procuratore di Foggia, Vincenzo Russo, ha parlato del navigatore satellitare di Schepp: “Scavando fra le pietre dei binari della ferrovia di Cerignola abbiamo recuperato alcuni frammenti che sono all’esame della polizia scientifica di Bari. Ma allo stato attuale non è possibile verificare il percorso seguito da Schepp. In Olanda c’è una società altamente specializzata e non escludiamo che qualora non riuscissimo a recuperare le informazioni del navigatore potremmo rivolgerci a loro”. Matthias Schepp aveva sempre con sé un registratore che non è stato ritrovato. All’interno c’era una mini cassetta, nella quale potrebbero esserci delle informazioni importanti. Nell’auto è stato trovato uno zaino vuoto di marca ‘Diesel’, forse acquistato a Marsiglia. L’unico zaino nero che aveva il marito, secondo Irina Lucidi, è stato rinvenuto in casa. Dalle analisi sullo zaino non sono emersi elementi utili alle indagini. Il procuratore di Foggia ha anche spiegato che i cani molecolari non hanno avvertito odore di cadavere sull’auto di Schepp.
L’ultima persona che ha visto l’uomo la mattina di domenica 30 gennaio è stato il vicino di casa al quale aveva affidato le figlie, dalle 10 alle 13 circa di domenica. Anche il giorno precedente, sabato 29 gennaio, Schepp aveva chiesto ai vicini se potevano tenergli le figlie. Ma loro quel giorno erano impegnati. Alle 14:30, poiché il figlio voleva giocare ancora con Alessia e Livia, il vicino è andato a citofonare a casa Schepp ma non gli ha risposto nessuno. Alle 15.50 il cellulare di Matthias Schepp è stato captato nei pressi di Morges. Alle 18:21 da Annecy Schepp ha inviato un sms alla moglie: “Non ti porto le bambine questa sera, ma le porto direttamente domani io a scuola”. Alle 19:38 ha acceso e spento il cellulare; ricevendo un messaggio nei pressi dell’aeroporto di Lione.
Quando Irina Lucidi si è recata a casa del marito, la sera del 30 gennaio verso le 21, ha trovato in forno una lasagna non consumata e due bicchieri sul tavolo. C’erano anche gli zaini delle bimbe e i peluches con i quali le piccole amano dormire. Dalla casa mancano le fotocopie dei documenti delle bambine, oltre a due valigie: un borsone nero con rotelle di tela grande circa 83 cm per 40 cm, marca “Marine Plus”, e una borsa blu scura di media dimensione. Irina Lucidi ha ricordato che nel dicembre del 2010 lei e il marito avevano trascorso un bel week end a Vietri sul Mare (Salerno), mentre non si erano mai recati né a Cerignola né a Foggia. A Villefranche-Sur-Mar (Francia) avevano soggiornato di ritorno da un viaggio in Corsica.
Giovedì 3 febbraio Irina Lucidi ha ricevuto da Marsiglia la prima cartolina del marito, con la foto di un coniglio, nella quale diceva di volere l’affidamento delle bambine e chiedeva aiuto. Immediatamente è partita per la città francese, dove si è rivolta alla polizia per fare una segnalazione di scomparsa, rendendosi necessario denunciare anche un furto d’auto per far scattare ricerche più tempestive ed efficaci. Schepp è stato ripreso dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza mentre ritirava del denaro dai due sportelli bancomat dell’agenzia della banca del Credit Agricole situata a Rue de la Republique a Marsiglia. Anche qui Matthias Schepp è stato ripreso dalle telecamere. E’ sempre solo, senza le gemelline. Vicino a questa banca c’è un parcheggio e anche le telecamere situate all’interno hanno ripreso Matthias Schepp sempre da solo.
Durante la trasmissione è intervenuto telefonicamente il macchinista del treno dal quale Matthias Schepp si è fatto investire, esprimendo tutto il suo dolore per la morte dell’uomo: “Davanti non abbiamo visto nulla. Ci siamo fermati perché in quelle zone a volte si trovano in mezzo ai binari delle cose, nel momento in cui sono sceso ho visto una scena terribile. Io sento che le gemelline sono vive e vorrei abbracciarle anche io”.
È stata ritrovata, lungo i binari della stazione di Cerignola, quasi intatta una penna gadget. La penna, sulla quale è leggibile il nome della compagnia ''La Meridionale'' che effettua il collegamento Marsiglia-Propiano in Corsica, è stata inviata alla polizia scientifica di Roma per analisi.
In casa di Matthias Schepp a Saint Sulpice non sono state trovate tracce di "sostante tossiche e/o letali" con le quali l'uomo potrebbe aver avvelenato le figlie, le gemelline Alessia e Livia. E' quanto ha accertato la polizia del cantone di Vaud, in Svizzera, dopo una serie di analisi scientifiche sugli oggetti prelevati nella villetta dove viveva Matthias dopo la separazione con la moglie Irina. Un'altra testimonianza, definita "credibile" è stata resa nota dagli investigatori svizzeri: Schepp e le gemelle sono state viste a Préverenges, un villaggio a pochi chilometri da Saint Sulpice, domenica 30 gennaio attorno alle 15.30. Una ventina di minuti dopo, Schepp ha inviato un messaggio alla moglie da Morges. Continuano, invece, a non esserci conferme "formali" della presenza di Alessia e Livia a bordo del traghetto che da Marsiglia ha portato Matthias Schepp in Corsica, a Propriano, il 31 febbraio.
Irina Lucidi ha potuto entrare nella casa dove era rimasto a vivere Matthias Schepp dopo la loro separazione, a fine agosto 2010, poiché gli inquirenti non hanno ritenuto necessario apporvi i sigilli: “Avevo la sensazione che avesse preparato il tutto perché la casa era in ordine. Ho trovato le borse vuote: zaini, borsoni, borse dell’ufficio. Solo le borse delle bimbe erano piene”. Ha notato anche che un paio di scarponi neri di tipo militare, che il marito non usava da anni, avevano la suola sporca di fango. Li ha quindi consegnati agli inquirenti perché vengano analizzati. Anche sulla auto del marito è stato ritrovato del fango. Stando alla descrizione fatta dal vicino di casa gli scarponi potrebbero corrispondere a quelli calzati da Matthias Schepp domenica 30 gennaio. Quel giorno, sempre secondo i vicini, l’uomo indossava un giubbino tipo k-way, anche se quel giorno non pioveva, un paio di jeans e scarponi militari alti con lacci. Le scarpe che aveva ai piedi quando è stato ritrovato a Cerignola erano invece basse. È stato chiarito il mistero del cappotto in velluto nero ritrovato in casa con un biglietto in tasta: appartiene alla vicina di casa che lo aveva dimenticato da tempo. Nel salone c’era il libretto di istruzioni del navigatore satellitare, i cui frammenti sono stati ritrovati sui binari a Cerignola. Si tratta di un ‘Garmin Nuvi serie 1300’.
Una nuova testimonianza, ritenuta attendibile, è arrivata da Preverange, un piccolo centro tra Saint Sulpice e Morges, dove Matthias Schepp sarebbe stato visto in auto con le bambine intorno alle 14:30 di domenica 30 gennaio. Secondo il fratello di Irina Lucidi, Valerio, Schepp non avrebbe inviato altre lettere prima di morire e non si sarebbe confidato con nessuno. Lo zio delle gemelline ha rilevato che il 30 gennaio l’Audi di Schepp era parcheggiata davanti alla porta di casa fra le 8 e le 9 del mattino, invece che davanti al cancello come al solito.
“E’ una caccia al tesoro macraba perché tutta pensata e studiata, non è stato un momento di follia. Era sicuro di colpire e mi ha tolto la cosa cui tengo di più - ha detto la madre delle gemelline - Assolutamente non era schizofrenico. Quando l’ho conosciuto lo descrivevo come una persona solare. Un grande sportivo e una persona estremamente affidabile, puntuale, con un certo senso dell’umorismo. Le bambine erano preoccupate per il loro papà perché lo vedevano un po’ giù. Forse come tutti i bambini volevano vedere i genitori insieme e volevano che la mamma e il papà vivessero sotto lo stesso tetto. Sono andata via perché non mi sentivo a mio agio in casa e percepivo un certo rancore nei miei confronti. Ma nei confronti delle bambine mai. Non so rispondere alla domanda se sia possibile che Matthias abbia fatto del male alle bambine. Tutto è possibile!”
A casa di Schepp è stata trovata una macchina fotografica. In memoria 155 foto dell’ultima vacanza trascorsa da Schepp felice insieme alle figlie a ai Caraibi. “Siamo arrivati ad un punto dove non possiamo escludere l’ipotesi più brutta ovvero che abbia ucciso Alessia e Livia e le abbia nascoste da qualche parte. Devo essere sicura che si stia facendo tutto il possibile per chiudere questa possibilità. Se Matthias avesse ucciso le bambine credo che avrebbe scelto un posto dove si vede il lago. Era il posto che preferiva. Era un navigatore e gli piaceva molto andare sull’acqua. Da tutte le colline si vede il lago. E’ una caccia al tesoro macabra, quando sono entrata nella sua casa avevo la sensazione che avesse studiato tutto. La casa era in ordine e le borse erano tutte vuote, ha detto Irina Lucidi nell'intervista che ha rilasciato. Nella casa mancano due grosse valigie: una è una borsa da barca di circa 90x40x30, l’altra della stessa grandezza è la più grande di un set di tre valigie. In casa è stato trovato un libro di itinerari nei dintorni di Saint Sulpice, nel quale era su una passeggiata in una zona pianeggiante da Rolle in direzione di Ginevra. Dalla casa di Schepp in 15 minuti si giunge ad una foresta, poco battuta, fangosa e impervia.
Da Sanremo è arrivata una segnalazione di una donna che lunedì 14 febbraio verso le 14:30 - 15 all’interno di un bar ha ascoltato una conversazione: “Erano seduti dietro di me, c’erano due signori sulla cinquantina, uno dei quali corpulento con spiccato accento meridionale. All’interno del bar c’era un televisore e, quando hanno mandato in onda le immagini delle gemelline, i due uomini si sono messi a parlare del fatto che il padre delle gemelline si fosse suicidato dopo aver chiesto dei documenti falsi per un uomo e una donna ad un uomo di Cerignola detto ‘Il professore’. Hanno fatto intuire che questo professore viveva nella zona limitrofa a Cerignola e parlavano di lui come di una persona nota a Cerignola. Parlavano di documenti falsi e parlavano di un visto e hanno nominato il Canada e successivamente le Antille”. Irina Lucidi nella trasmissione del 16 febbraio aveva erso noto che dalla casa mancava una cartellina con le fotocopie dei documenti delle bambine che Matthias Schepp si era procurato per il viaggio nei Caraibi. I documenti non sono stati ritrovati, né in auto, né addosso a Matthias Schepp. Il 17 gennaio Schepp aveva cercato su Internet il percorso in auto da Losanna a Cerignola.
In una delle farmacie di turno a Morges domenica 30 gennaio, un farmacista ha dichiatato a "Chi l'ha visto?" che: “Sembra che quella domenica sia passato qui. La mia collega che era di turno però ora non è qua”. Ma poi la collega non ha voluto confermare.
Lungo i binari della stazione ferroviaria di Cerignola Campagna, è stato trovato il microchip del navigatore satellitare di Matthias Schepp. Era finito a una quindicina di metri di distanza dal luogo dell'impatto mortale, sepolto da un piccolo cumulo di pietrisco alto poco più di 30 centimetri. A prima vista il microchip sembrerebbe intatto, ma bisognerà verificare se non sia danneggiato all'interno. Gli investigatori lo spediranno negli Stati Uniti alla casa madre che lo produce, la Garmin, perché se la memoria del microchip è rimasta integra, potrebbe rivelare gli ultimi spostamenti di Schepp.
Sono proseguite le ricerche lungo i binari della stazione ferroviaria di Cerignola dove è stato recuperato il microchip del gps marca Garmin di Matthias Schepp. Per circa quattro ore è stata interrotto il traffico ferroviario per consentire a circa 80 volontari di continuare a setacciare la massicciata. "Si cerca ancora - ha precisato il dirigente della squadra mobile, Alfredo Fabbrocini - con la speranza di recuperare anche il registratore che l'uomo portava sempre con sé e del quale però non è stata finora trovata alcuna traccia". Le ricerche verranno sospese per un paio di giorni e riprese a metà settimana. Il microchip del navigatore satellitare verrà inviato negli Stati Uniti dove un gruppo di tecnici della casa produttrice tenterà di recuperare la memoria per ricostruire gli ultimi spostamenti di Schepp.
Il capo della squadra mobile di Foggia, Alfredo Fabbrocini, nella puntata del 9 marzo chiarisce i dubbi sul cadavere ritrovato a Cerignola. Il portafogli, i documenti e la fede riportano all’ingegnere svizzero, così come le impronte digitali, che sono le stesse ritrovate nella sua casa a St-Sulpice. L’esame del DNA darà i suoi risultati solo tra qualche tempo, ma gli inquirenti non si attendono sorprese. A Cerignola vengono setacciati sasso per sasso i binari della ferrovia alla ricerca delle più piccole tracce che possano far luce sulla vicenda. Il microchip del navigatore satellitare di Schepp, apparentemente integro, è stato inviato negli Stati Uniti alla casa produttrice per cercare di ricostruire il viaggio dell’uomo. Rimane ancora da trovare il registratore vocale di Schepp. Durante la puntata del 23 febbraio la madre delle gemelle, Irina Lucidi, ha inviato un'email a "Chi l'ha visto?" con l'immagine di un registratore somigliante a quello del marito. Irina Lucidi è interventua telefonicamente per riferire di nuovi testimoni che avrebbero visto un uomo con due bambine, di cui una con gli occhiali, domenica 30 gennaio nel pomeriggio, nella zona di Ginevra. La madre delle gemelline ha detto anche che l’Audi A6 di Schepp è stata ripresa dalle telecamere dell’autostrada nella regione di Montélimar, nel Sud della Francia. L'uomo avrebbe trascorso 12 ore nella regione del sud della Francia nella notte tra il 30 e il 31 gennaio. Poi avrebbe lasciato l’autostrada il 31 gennaio all’uscita Lançon-de-Provence. Schepp si sarebbe servito della sua carta di credito per pagare il pedaggio autostradale che corrisponde al prezzo richiesto per il tragitto tra Montélimar Nord et Lançon-de-Provence.
Squadre di cinofili della Police Nationale e della gendarmerie stanno effettuando nuove e più accurate ricerche attorno alla villa di Schepp e in un'altra località poco lontano. In precedenza il procuratore di Losanna, Pascal Gilleron, aveva dichiarato che è probabile che le due gemelle non abbiano lasciato la Svizzera. Mentre si attendono notizie dall'azienda produttrice del navigatore satellitare su eventuali dati presenti nella memoria, sono stati nuovamente perlustrati i binari della stazione di Cerignola alla ricerca del registratore vocale di Schepp. Durante la puntata del 23 febbraio la madre delle gemelle, Irina Lucidi, ha inviato un'email a "Chi l'ha visto?" con l'immagine di un registratore somigliante a quello del marito.
Riprenderanno domani le ricerche del nastro del registratore che, come ha rivelato la moglie Irina Lucidi a "Chi l'ha visto?", Matthias Schepp portava con sè. Le ricerche dureranno solo un'ora, perché non è possibile interrompere il transito dei treni. Nei giorni scorsi sui binari della stazione di Cerignola è stato trovato l'alimentatore e le cuffiette del registratore. In particolare è importante trovare la microcassetta o il nastro magnetico in essa contenuto, sul quale Schepp potrebbe avere inciso informazioni importanti.
Sono state infruttuose la ricerche compiute sui binari della stazione Cerignola campagna, per circa un'ora, del nastro del registratore di Matthias Schepp. Il dirigente della Squadra mobile della questura di Foggia, Alfredo Fabbrocini, ha annunciato che le ricerche riprenderanno il 16, 18 e 19 prossimi per un'altra ora al giorno, mentre il giovedì 17 e domenica 20 - giorni festivi nei quali il traffico ferroviario è scarso - dureranno quattro ore. La madre delle gemelline, Irina Lucidi, aveva rivelato a “Chi l’ha visto?” che il marito portava sempre con sé un registratore vocale, indicando anche l’immagine di un modello simile.
Matthias Schepp a bordo della sua Audi nera è stato fotografato, da solo, alla barriera autostradale di Capitou, vicino a Nizza il 2 febbraio alle 9,13. La foto sarà mostrata durante la puntata di 'Chi l'ha visto?'. Ancora senza esito le ricerche del nastro del registratore che Schepp portava sempre con sé e utilizzava come dittafono. Sul nastro Schepp potrebbe aver inciso la sua voce, lasciando qualche indicazione utile per capire dove siano state portate le due bambine.
Non sono del registratore che Matthias Schepp portava sempre con sé e che usava come dittafono i frammenti trovati una quindicina di giorni fa lungo i binari della stazione ferroviaria di Cerignola, nel foggiano. A comunicarlo agli inquirenti foggiani che indagano sulla scomparsa di Alessia e Livia, le due gemelline figlie dell'ingegnere suicida, è stata la ditta coreana Olympus a cui erano state inviate le cuffiette e il componente elettronico trovato lungo i binari della stazione dove il 3 febbraio scorso Schepp si è ucciso buttandosi sotto un treno in corsa.
Francesco Lucidi, padre di Irina e nonno delle gemelline Alessia e Livia, ha scritto una lettera aperta, pubblicata in tre lingue sulla pagina Facebook ufficiale per le ricerche, sito, attaccando la magistratura svizzera. Rivolgendosi al procuratore, che ha lamentato gli elevati costi dell'inchiesta, il nonno afferma che, se le misure necessarie fossero state prese tempestivamente, sarebbe stato possibile "un notevole risparmio dei costi". Nella lettera al procuratore del Cantone Vaud Lucidi scrive: "Le devo confessare di essere sorpreso, per non dire scandalizzato, per la vostra dichiarazione alla stampa in merito alla scomparsa delle gemelle Alessia e Livia. Dichiarazione del 25 marzo, fondata esclusivamente su delle ipotesi e non su fatti provati. Mi riferisco in particolare alle vostre affermazioni sui costi dell'inchiesta, tali da far pensare che nei vostri propositi conti di più il denaro necessario per le ricerche delle scomparse del loro stesso ritrovamento". "Permettete ora di porvi una domanda: avreste mai fatto le stesse dichiarazioni se si fosse trattato dei vostri bambini?", conclude il nonno delle gemelline.
Il nonno di Alessia e Livia Schepp, Francesco Lucidi, intervenuto da Losanna (Svizzera) nel corso della puntata di “Chi l’ha visto?” del 30 marzo ha confermato che l’inchiesta svizzera sulle gemelle continua. A Losanna, infatti, in una conferenza stampa al termine di una riunione di coordinamento con i colleghi di Francia e Italia, reagendo ad alcune voci circolate sull'imminente chiusura delle indagini, il portavoce della polizia del cantone di Vaud, Jean-Cristophe Sauterel, ha affermato: “La priorità resta quella di ritrovare le due gemelle, in ogni caso”. “Gli inquirenti capiscono il dolore della madre delle gemelle e della famiglia” ha detto Jacques Antenen, comandante della polizia cantonale svizzera, evocando “un sentimento di frustrazione di fronte all'insostenibile incertezza” sulla sorte delle due bambine. “Ma è con un sentimento del dovere compiuto che fronteggiamo alcune osservazioni che ci sono state rivolte” ha detto riferendosi alle lettere critiche di recente pubblicate dalla mamma delle bimbe, Irina Lucida, e del nonno. Per Antenen è stato fatto “tutto quanto era possibile” per ritrovare le due gemelle. Inoltre, “continueremo a fare tutto per sfruttare le piste che potrebbero ancora presentarsi”. Accusato di aver stabilito un legame tra indagini e costi, il procuratore elvetico Pascal Gillieron ha ribadito che “i costi non hanno inciso e non incideranno mai”. Sul fronte delle indagini in Corsica ci sono diverse testimonianze, ma nessuna certezza sulla presenza delle due bambine a bordo della nave partita da Marsiglia per la Corsica il 31 gennaio. In Italia - ha detto Fabbrocini, capo della squadra mobile di Foggia - il lavoro si concentra sulle ricerche e le analisi di quanto è stato trovato nella vettura, sui binari di Cerignola e sulla nave.
Le vaste ricerche condotte il 14 e 15 aprile dalla polizia svizzera nei pressi del Lago Lemano non hanno fatto registrare progressi. L'entità dei mezzi messi a disposizione è stata sottolineata dalla madre delle gemelle, Irina Lucidi, che in passato aveva criticato gli inquirenti elvetici. ''Questa volontà, questa azione mi aiuta a mantenere la speranza di ritrovare le mie bambine, Alessia e Livia. Non ci sono novità di rilievo, ma è importante cominciare a chiudere alcune possibilità'', ha dichiarato in un incontro con la stampa nel quale ha voluto anche ringraziare personalmente la polizia del cantone di Vaud, il procuratore e i capi di polizia che ''hanno manifestato sensibilità e spirito di servizio''.. Anche la polizia ha confermato che le ricerche, cui hanno partecipato 140 persone e 11 cani specializzati nella scoperta di cadaveri, non hanno permesso di portare nuovi elementi utili all'inchiesta. “L'inchiesta continua tanto in Svizzera che in Francia e in Italia” ha reso noto la polizia del cantone di Vaud in un comunicato.
I luoghi battuti dalla polizia non distano molto da Saint Sulpice, dove vivevano le due bambine, ed erano conosciuti bene dal padre, ha detto Irina Lucidi. La madre delle gemelle durante una puntata di "Chi l'ha visto?" aveva reso noto che mancavano da casa due grandi valige, mostrando al pubblico le altre dello stesso set, diverse solo nelle dimensioni. La nuova battuta di ricerche è scattata dopo una testimonianza che riferiva di un uomo che trascinava una valigia nei pressi della spiaggia del Boiron, un piccolo fiume che sfocia nel Lago Lemano, a ovest di Losanna. Il settore di ricerca, circa 2-3 chilometri per 150/400 metri, include la foce del Boiron e la zona lacustre setacciata con l'aiuto di un sonar e di un robot sub acquatico filoguidato.
Simultaneamente degli ispettori della Polizia giudiziaria hanno intrapreso un'inchiesta di prossimità con 154 potenziali testimoni, come ha precisato la polizia in un comunicato.
La polizia scientifica italiana ha trovato una piccola macchia all’interno dell’automobile di Matthias Schepp. Il reperto è sottoposto ad analisi. È una traccia biologica quasi invisibile. Potrebbe essere sangue, sudore o saliva. Se venisse accertato che appartiene a una delle due gemelline, un esame tossicologico potrebbe stabilire se alle bambine sia stata somministrata una sostanza tossica per farle addormentare o peggio. Il professor Vittorio Fineschi, direttore dell'Istituto di Medicina legale dell'Università di Foggia, ha dato delle anticipazioni sui primi risultati dell'autopsia eseguita sul corpo di Schepp. Si è accertato che era vivo al momento dell’investimento alla stazione di Cerignola. L’esame del Dna di terzi è invece ancora in corso. Si sta accertando se sul corpo, in particolare sotto le unghie, ci siano tracce genetiche delle bambine o di altre persone. Quest’ultimo particolare potrebbe chiarire se prima di morire sotto il treno Schepp abbia avuto una colluttazione.
"Di fronte ad un orrore del genere - ha spiegato Francesco Lucidi - ci si fa forza per ervitare di crollare. La speranza che Matthias Schepp abbia affidato le bimbe a qualcuno rimane ancora viva. Non ci rassegniamo alla scomparsa non sapendo cosa sia realmente accaduto", ha dichiarato a "Chi l'ha visto?" il nonno materno delle gemmelline. Parlando del tragitto di Schepp prima di togliersi la vita, il padre di Irina Lucidi ha detto: "Il perché di questo macabro progetto non saprei trovarlo comunque mi sono convinto che Matthias avesse già da tempo un progetto per rapire le bimbe. Ha tutto l'aspetto di qualcosa organizzato e poi andato a male". La signora Ingrid, madre di Irina, ha parlato dei rapporti con la famiglia Schepp: "La famiglia di lui non mi sembra interessata alla ricerca. Non si sono mai fatti vivi con noi, anche se ognuno reagisce a modo suo", concludendo con un ultimo nuovo appello a chi avesse visto qualcosa: "Chiunque sappia di questo folle viaggio informi le autorità, sperando che le ricerche in corso approdino a qualcosa"
Le tracce di saliva di una delle due gemelline scomparse il 30 gennaio e rinvenute nell'automobile del padre in Italia sono troppo modeste per consentire indagini tossicologiche. Lo conferma la procura del Canton Vaud, dopo l'anticipazione di ieri del quotidiano 24 Heures sul caso della scomparsa di Alessia e Livia. Nel giugno scorso il procuratore di Foggia, Vincenzo Russo, aveva rivelato che nella vettura del padre, Matthias Schepp, suicidatosi il 3 febbraio buttandosi sotto un treno vicino alla stazione di Cerignola, erano state trovate tracce di saliva di una delle due gemelle. Gli inquirenti elvetici hanno proceduto ad analisi volte ad identificare la presenza di veleno o sonnifero. Il procuratore Pascal Gillieron, pur in assenza di nuovi elementi, ha assicurato che "l'indagine prosegue". Presto dovrebbero essere disponibili i risultati delle analisi della terra sulle scarpe di Schepp, ritrovate in Svizzera.
In occasione del settimo compleanno di Alessia e Livia Schepp, le due gemelle svizzere scomparse dal 30 gennaio, la madre Irina Lucidi ha annunciato oggi la creazione di una fondazione attiva nella ricerca di bambini scomparsi, la Missing Children Switzerland. Lo riferisce da Losanna l'agenzia di stampa svizzera Ats. La drammatica scomparsa di Alessia e Livia, rapite dal padre, "ha fatto capire a Irina Lucidi che alcuni elementi e metodi procedurali nella ricerca dei minori scomparsi possono indubbiamente essere migliorati. Ecco il motivo per il quale ha voluto impegnarsi con forza a creare una fondazione attiva in questo settore" si legge sul sito della Fondazione Missing Children Switzerland. "Nonostante tutti gli sforzi compiuti per ritrovare Alessia e Livia, le polizie internazionali non dispongono, ad oggi, di alcun elemento probante che permetta di stabilire dove siano Alessia e Livia", si legge ancora sul sito. La Fondazione prevede tra l'altro la creazione di una piattaforma telefonica nazionale, operativa dal 30 gennaio 2012, a un anno dal giorno della scomparsa delle gemelle. La fondazione farà inoltre analisi delle legislazioni esistenti nel campo della scomparsa di bambini e proposte di miglioramento del modello legislativo per la Svizzera.
A un anno dalla tragica scomparsa delle gemelline Alessia e Livia Schepp la madre Irina Lucidi ha annunciato a Saint Sulpice (Cantone di Vaud) il lancio di una linea telefonica per i bambini scomparsi nell'ambito della Fondazione Missing Children Switzerland, da lei creata nell'ottobre scorso. Con la Fondazione, Irina Lucidi vuole trasformare la ''rabbia e la disperazione'' alimentate dalla scomparsa delle gemelle di 6 anni in un'energia positiva. E mettere a disposizioni di altri la propria esperienza: "per me non è una questione di scelta, ma di necessita'', ha detto all'agenzia di stampa svizzera Ats. La linea telefonica attiva dal 30 gennaio ed operativa entro fine marzo, sarà aperta 24 ore su 24, sette giorni su sette e "sarà a disposizione di tutti coloro che vogliono segnalare la scomparsa di minori o fornire informazioni'', afferma un comunicato. Sulla vicenda di Alessia e Livia le inchieste sono sempre aperte. Ma la "situazione è sconfortante, sempre sconfortante come un anno fa. Non ci sono state risposte o sbocchi, ma la vita continua'', ha detto la signora Lucidi.
[Video - Il filmato nella puntata del 2 ottobre 2013] |
“Io ho lavorato per la tipografia che ha stampato i loro passaporti falsi. Le gemelline sono vive". E’ arrivata una lettera alla redazione del programma. Chi scrive parla delle gemelline Schepp, Alessia e Livia, scomparse tre anni fa. Se è così il papà non le avrebbe uccise ma le avrebbe fatte sparire all’estero, esattamente in Canada. Ma esiste davvero una tipografia che ha stampato i passaporti di Alessia e Livia Schepp? L’inviato di “Chi l’ha visto?” si è recato a Ottawa, una delle città indicate nella lettera, lanciando un appello agli spettatori canadesi attraverso un’emittente locale. Nella puntata il tragico epilogo della scomparsa della mamma di Aosta, ritrovata in un torrente vicino casa. Le indagini stabiliranno se è stato un incidente. “Chi l’ha visto?” continua ad occuparsi dell'altra mamma, Elena Ceste, la cui sparizione nella provincia di Asti è ancora un mistero.