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Scomparso

Guerrina Piscaglia

Sesso:F
Età:50 (al momento della scomparsa)
Corporatura:robusta
Statura:154
Occhi:castani
Capelli:castani
Abbigliamento:una camicetta fantasia, una gonna lunga beige, stivaletti bassi; ha con sé una borsa a tracolla blu
Scomparso da:Badia Tedalda (Arezzo), frazione di Cà Raffaello
Data della scomparsa:01/05/2014
Data pubblicazione:01/09/2014

Guerrina Piscaglia, 50 anni, casalinga, risiede con il marito e il figlio a Badia Tedalda (Arezzo), nella frazione di Cà Raffaello. Il primo maggio, intorno alle 14:20, dopo un pranzo con i suoceri è uscita per fare una passeggiata verso la vicina frazione della Cicognaia, come era solita fare da qualche giorno. La sera non è rientrata e il suo cellulare risultava spento. Il 3 maggio i familiari hanno ricevuto dalla sua utenza cellulare sms che annunciavano un suo rientro, poi non avvenuto. Alla fine di agosto sono state effettuate, senza risultati, ricerche con unità cinofile ed elicotteri nella zona intorno alla sua abitazione. Sulla scomparsa la procura di Arezzo ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di sequestro di persona.

  • 6 settembre 2014

    Il pm Marco Dioni, dopo averlo sentito per circa sette ore come persona informata dei fatti, ha formalizzato l'iscrizione nel registro degli indagati di Gratien, 45anni, appartenente a una congregazione africana, che insieme ad un altro frate si occupa della parrocchia di Ca Raffaello frequentata da Guerrina Piscaglia.

  • 17 settembre 2014

    Dopo il sequestro di un’auto di padre Gratien Alabi, il religioso indagato per sequestro di persona nell'inchiesta sulla scomparsa di Guerrina Piscaglia, alcune tracce biologiche sarebbero state trovate nella canonica di Ca Raffaello, la frazione di Badia Tedalda (Arezzo) da dove la donna è sparita l’1 maggio. I Carabinieri avrebbero individuato tracce che potrebbero essere di sangue, che saranno analizzate dai Ris. Anche una coperta tra gli oggetti sequestrati durante le dieci ore di controlli all'interno della canonica e in una vicina pieve. Nella seconda puntata di “Chi l'ha visto?” della nuova edizione testimonianze inedite su don Gratien, che si è avvalso finora della facoltà di non rispondere ai magistrati.

  • 24 settembre 2014

    [Video - Il caso nella puntata del 24 settembre 2014]

  • 1 ottobre 2014

    [Video - Il caso nella puntata dell'1 ottobre 2014]

  • 8 ottobre 2014

    [Video - Il caso nella puntata dell'8 ottobre 2014]

  • 27 ottobre 2014

    Su richiesta della procura, il gip ha disposto il divieto di espatrio per padre Gratien Alabi, il religioso africano indagato per la scomparsa di Guerrina Piscaglia a Badia Tedalda (Arezzo). La decisione dopo l'annuncio del trasferimento del frate da parte della sua congregazione per un nuovo incarico. Modificata l'ipotesi di reato che ora secondo la procura si profilerebbe come favoreggiamento in sequestro o omicidio.
     
    [Video - Il caso nella puntata del 22 ottobre 2014]

  • 28 ottobre 2014

    Padre Gratien Alabi farà ricorso al Tribunale del riesame contro l'ordinanza che gli vieta di raggiungere il suo nuovo incarico in Francia. Lo ha annunciato il suo legale, avv. Luca Fanfani dopo l'udienza tenutasi davanti al gup del Tribunale di Arezzo, Piergiorgio Ponticelli, sulla richiesta di divieto di espatrio dei pm Marco Dioni ed Ersilia Spena. Come già nel precedente interrogatorio davanti al pm Dioni, anche oggi in aula don Gratien si è avvalso della facoltà di non rispondere.

  • 5 novembre 2014

    E' stato iscritto oggi nel registro degli indagati Mirko Alessandrini, il marito di Guerrina Piscaglia, scomparsa da Ca' Raffaello di Badia Tedalda il primo maggio. L'ipotesi di reato per lui è di false dichiarazioni al pubblico ministero.

    [Video - Il caso nella puntata del 5 novembre 2014]

  • 12 novembre 2014

    [Video - Il caso nella puntata del 12 novembre 2014]

  • 1 gennaio 2015

    La polizia postale di Arezzo, su delega della procura, il 29 dicembre 2014 sequestrato a frate Gratien Alabi alcune sim card e un computer presso l'appartamento di Perugia in dotazione alla congregazione africana a cui il religioso appartiene.

  • 28 gennaio 2015



    [Video - Nella puntata del 28 gennaio 2015]

  • 5 febbraio 2015

    Dopo le dichiarazioni fatte ieri dall'arcivescovo di Arezzo Riccardo Fontana, la famiglia di Guerrina Piscaglia si è rivolta con una lettera direttamente a Papa Francesco. “Nessuno ha voluto creare un mostro – si legge in una nota diffusa dall’avvocato Francesca Faggiotto - nessuno dei familiari ha mai lanciato accuse, né commentato le notizie sconcertanti che puntualmente, ogni settimana, giungono loro, con l'unico obiettivo di cercare Guerrina. Ad oggi, alla famiglia, non è arrivato nemmeno un messaggio, una parola di conforto, da parte della Curia” “Abbiamo aiutato la magistratura - aveva detto Fontana durante un incontro con i giornalisti - a portare a galla la verità sul caso di Guerrina. Però abbiamo trasformato in colpevole chi non è neppure indagato, abbiamo dato per scontato cose ancora da provare. Inseguendo Padre Faustin che è un galantuomo e un professore universitario. E trasformando padre Gratien in un mostro quando ancora nulla si é dimostrato sulla sua colpevolezza”. La famiglia Piscaglia “ritiene che un prete debba avere timore della Giustizia Divina, non dei risvolti giudiziari, ed in ragione di questo non tacere le informazioni che potrebbero essere utili per ritrovare una donna che, da oltre nove mesi, sembra scomparsa nel nulla”. L’appello al Pontefice, conclude la nota, nasce dalla sensazione di trovarsi “davanti ad un muro” e “nella certezza che, almeno Lui, mostri un minimo di quella carità Cristiana che sarebbe naturale aspettarsi dalla Chiesa”.

  • 23 febbraio 2015

    “Guerrina Piscaglia non è scappata con me”, ha ripetuto ai magistrati il venditore ambulante marocchino di 24 anni che padre Gratien Alabi avrebbe indicato al marito della donna come la persona con la quale lei si era allontanata. Rintracciato e intervistato da “Chi l’ha visto?” nella puntata dell’11 febbraio, Ahmed Elmer aveva letteralmente dato del bugiardo a padre Gratien. Nel corso dell’incidente probatorio, davanti al gip del Tribunale di Arezzo Piergiorgio Ponticelli e al pm Marco Dioni, il giovane marocchino ha sostanzialmente confermato che il 30 aprile dello scorso anno ha bevuto una birra con Guerrina Piscaglia, il marito Mirko Alessandrini e padre Gratien Alabi, presente in aula. Ahmed Elmer ha detto di non essere più tornato a Ca Raffaello da allora, di aver ricevuto varie telefonate da Alabi, al quale aveva lasciato il suo numero chiedendo un aiuto per trovare lavoro, e di non aver mai parlato con lui della donna scomparsa. “Ha confermato la versione del mio assistito”, ha commentato la legale di Mirko Alessandrini. Per l'avvocato Luca Fanfani, difensore di padre Gratien, l'incidente probatorio non ha modificato la posizione del suo assistito, che "non ha mai tirato in ballo il venditore ambulante, a farlo è il marito di Guerrina Piscaglia” ha aggiunto il legale.

  • 25 febbraio 2015



    [Video - Il caso nella puntata del 25 febbraio 2015]

  • 23 marzo 2015

    Il parroco di Ca Raffaello, Padre Faustino, rientrato da un soggiorno di tre mesi in Africa, avrebbe confermato in incidente probatorio di aver saputo da don Graziano che un ipotetico “zio Francesco” avrebbe accompagnato Guerrina Piscaglia a Sestino il giorno in cui scomparve. Il religioso ha risposto alle domande del gip del Tribunale di Arezzo Piergiorgio Ponticelli e del pm Marco Dioni, oltre che degli avvocati di Graziano/Gratien Alabi e e Mirko Alessandrini, entrambi presenti in aula.

  • 4 aprile 2015

    Nel piccolo cimitero di San Gianni, nel comune di Sestino, sono state ritrovate casualmente parti di ossa umane che potrebbero non appartenere a sepolture. Sul posto il pm Marco Dioni, che si occupa della scomparsa di Guerrina Piscaglia. Affidate ai Ris dei carabinieri le analisi per il confronto genetico.

  • 6 aprile 2015

    Le ossa rinvenute nel piccolo cimitero di Sestino, sottoposte all’analisi dei Ris di Roma, potrebbero essere compatibili con quelle di una donna alta circa un 150 cm, tra 45 e 55 anni di età, dati vicini a quelli di Guerrina Piscaglia. Si tratterebbe di parti di uno scheletro smembrato, ossa lunghe e porzioni di un cranio, alcune delle quali mostrerebbero segni di bruciatura. Potrebbero essere state trasportate nel cimitero in un secondo momento e sarebbero molto più recenti di quelle conservate nelle sepolture. Alcune ossa avrebbero frammenti di cartilagine ancora attaccati.

  • 8 aprile 2015



    [Video - Il caso nella puntata del 8 aprile 2015]

  • 10 aprile 2015

    Gli specialisti dei Ris dei carabinieri di Roma hanno estratto il cromosoma di uomo dalle ossa rinvenute in una cappella del cimitero di San Gianni, nel comune di Sestino. Escluso quindi che lo scheletro sia di Guerrina Piscaglia, scomparsa a pochi chilometri l'1 maggio 2014. Restano da stabilire l’identità e le cause della morte dell’uomo a cui appartengono i resti.

  • 15 aprile 2015



    [Video - Il caso nella puntata del 15 aprile 2015]

  • 23 aprile 2015

    Secondo fonti di "Chi l'ha visto?", i carabinieri del Comando Provinciale di Arezzo hanno eseguito a Roma l'arresto di padre Graziano, al secolo Gratien Alabi. Il suo capo di imputazione sarebbe cambiato da favoreggiamento a omicidio volontario e distruzione del cadavere di Guerrina Piscaglia.

  • 1 febbraio 2016

    Arezzo, 1/2/2016 - Questa mattina, dopo che i tecnici gli hanno applicato la cavigliera elettronica, Gratien Alabi è uscito dal carcere di San Benedetto per essere trasferito a Roma, nel convento dei frati premostratensi, lo stesso dove fu arrestato il 23 aprile e dove resterà gli arresti domiciliari. Ad attenderlo c'erano l'abate generale padre Thomas, gli avvocati Francesco Zacheo e Riziero Angeletti, il consigliere diplomatico del Congo, Osango Benjamin. La misura era stata disposta il 3 dicembre dal Tribunale del Riesame, ma per l’esecuzione si è dovuta attendere la disponibilità del dispositivo elettronico.

  • 6 aprile 2016

    La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del pm della procura di Arezzo, Marco Dioni, annullando di fatto gli arresti domiciliari concessi il 3 dicembre a padre Gratien Alabi, sotto processo davanti alla Corte di Assise di Arezzo per l’omicidio di Guerrina Piscaglia. Rrinviati gli atti al Tribunale del Riesame di Firenze che dovrà decidere nuovamente sulla misura cautelare. Il procuratore generale della Cassazione ha indicato il pericolo di reiterazione del reato ma non il rischio di fuga da parte dell'imputato, attualmente nel convento dei Premonstratensi a Roma con un braccialetto elettronico.

  • 17 giugno 2016

    Il vescovo di Arezzo Riccardo Fontana è stato sentito oggi come teste al processo a Gratien Alabi per l'omicidio e l'occultamento del cadavere di Guerrina Piscaglia. Secondo il resoconto Ansa, rispondendo alle domande, Fontana ha confermato l'incontro con padre Gratien del 13 settembre 2014, deciso dopo aver appreso della scomparsa della donna dalla lettera di una parrocchiana e aver saputo dell’inchiesta. "Padre Gratien confermò di essere solo amico della famiglia di Guerrina e che la donna - ha detto il vescovo - gli aveva raccontato di voler andare via da casa con l'aiuto di tale zio Francesco per portare via il figlio Lorenzo da casa. Padre Gratien mi disse che aveva già riferito ai magistrati di questo fatto. I pettegolezzi? Non me ne curo, i miei parroci sono preparati per affrontare ogni situazione. Io comunque avevo già disposto il trasferimento dei frati premostratensi a causa del loro stile pastorale non consono alla vita di montagna". A padre Graziano, assente oggi al processo, è stata negata dal riesame la revoca degli arresti domciliari.

  • 24 ottobre 2016

    Il frate congolese Gratien Alabi è stato condannato a 27 anni per l'omicidio e la soppressione del cadavere di Guerrina Piscaglia, scomparsa il primo maggio 2014 da Ca Raffaello, frazione di Badia Tedalda. La Corte d'assise di Arezzo ha accolto la quantificazione della pena richiesta del pm Marco Dioni. Padre Graziano era presente in aula ed è rimasto impietrito alla lettura della sentenza.

  • 27 aprile 2018

    Gli avvocati Riziero Angeletti e Francesco Zacheo, legali di padre Gratien Alabi, hanno depositato oggi il ricorso in Cassazione contro la condanna a 25 anni emessa dalla corte d'appello di Firenze il 14 dicembre per l'omicidio di Guerrina Piscaglia. Il corpo della 50enne scomparsa dalla frazione Ca Raffaello del comune di Badia Tebalda (Arezzo) il primo maggio 2014 non è mai stato ritrovato. Il frate congolese, che si è sempre dichiarato innocente sta scontando la condanna nel convento dei premostratensi di Roma, dove celebra anche messa.

  • 6 luglio 2022

    Azione civile di familiari di Guerrina Piscaglia contro padre Gratien Alabi, la diocesi di Arezzo - Cortona - SanSepolcro e i Canonici regolari premostratensi, l'ordine del religioso congolese condannato in via definitiva a 25 anni per omicidio e occultamento di cadavere. I legali delle sorelle e delle nipoti hanno depositato una citazione al tribunale civile con richiesta di risarcimento in solido, udienza fissata il 24 novembre. "L'abito talare fu una vera e propria conditio sine qua non della relazione sessuale prima e dell'evento morte poi" poiché "pose padre Graziano nella condizione di poter più agevolmente compiere il fatto dannoso", scrivono gli avvocati Chiara Rinaldi e Maria Federica Celatti. Secondo loro, il Vescovo, che aveva la facoltà di rimuovere il frate assegnato alla parrocchia, essendo stato informato della relazione da una lettera di una parrocchiana, avrebbe dovuto attivarsi in tal senso, "conscio della pericolosità della relazione" tra i due. Per i legali è evidente che Padre Graziano uccise Guerrina "a seguito della degenerazione del rapporto che aveva con lei, rapporto insorto tra i due in ragione della funzione pastorale affidatagli". Emerge infatti dagli atti che Graziano frequentava la famiglia "per assisterla moralmente e economicamente, così come si addice a un pastore di anime, salvo poi approfittare della vulnerabilità della vittima". La Corte di Firenze che lo ha condannato, sottolinea la citazione, ha individuato il movente dell’omicidio proprio nel timore di perdere il proprio incarico, a causa di uno scandalo: "Fu proprio celandosi dietro il carisma dell'uomo di chiesa e abusando delle sue incombenze che Graziano manipolò Guerrina sino a perdere il controllo" e "fu proprio in ragione delle stesse funzioni che Graziano trovò più conveniente strangolare Guerrina piuttosto che andare incontro alle conseguenze disciplinari della sua condotta". La richiesta di risarcimento danni, tra interessi e spese, è vicina al milione di euro.

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