Sesso:F
Età:40 (al momento della scomparsa)
Nazionalità:Rumena
Statura:165
Occhi:verdi
Capelli:castani
Scomparso da:Piovene Rocchette (Vicenza)
Edizione:1998/1999
Data della scomparsa:22/04/1999
Data pubblicazione:11/05/1999
Il 22 aprile '99 da Velo D'Astico (Vicenza) è scomparsa misteriosamente Verginia Mihai, una donna rumena di quarant'anni. Nell'ottobre del '95 aveva sposato in seconde nozze Valerio Sperotto, allevatore di suini. Verginia Mihai lavorava dal giugno del '98 a Tonezza del Cimone, come inserviente in una ex base americana, recentemente trasformata in soggiorno montano dell'aeronautica militare italiana. A gennaio del '99 la situazione familiare si era deteriorata e la donna aveva confidato a un'amica di essere stata picchiata dal marito e di aver deciso di separarsi. Un referto medico, infatti, confermava che aveva subito traumi contusivi multipli agli arti, al torace e al collo, con prognosi di sei giorni. La donna aveva riferito al suo avvocato della misteriosa scomparsa della prima moglie di Sperotto, Ivette Zacchinati, avvenuta nel 1988, manifestando il timore che potesse toccarle la stessa sorte. Il 30 marzo i coniugi Sperotto si sono separati consensualmente e il marito si è impegnato a versarle 45 milioni, trenta dei quali nel momento in cui avrebbe lasciato la casa. Subito dopo però hanno tentato una riconciliazione, provando a vivere da soli, senza le figlie di Sperotto. Il 15 aprile hanno preso in affitto un appartamento a Piovene Rocchette, a metà strada tra l'allevamento di suini e l'ospedale di Tiene, dove lei aveva cominciato a lavorare come lavapiatti alla fine di gennaio. 'Chi l'ha visto?' ha intervistato Valerio Sperotto, che ha raccontato di aver visto la moglie per l'ultima volta intorno alle 10 di mattina del 22 aprile. Alle 9:45 sarebbero usciti di casa insieme. Venti minuti dopo, in seguito a una discussione, Sperotto sarebbe sceso dall'auto a Piovene Rocchette. La procura di Vicenza ha indagato da subito su Valerio Sperotto, non solo per il precedente delle percosse ma soprattutto perché era difficile non associare questa vicenda a quella della prima moglie, che aveva fatto diffondere in paese sospetti e voci allarmanti. Ma la vicenda della scomparsa di Verginia Mihai si è complicata quando è stata ritrovata l'auto, una Renault Clio, parcheggiata nei pressi della stazione di Vicenza. Secondo indiscrezioni, all'interno sarebbe stato rinvenuto il portafogli della donna contenente trecentomila lire, la carta bancomat e una delle due schede del suo telefono cellulare. Mancherebbero invece la patente e la carta di identità. Gli inquirenti hanno ricostruito tutti gli avvenimenti, le frequentazioni e gli incontri dell'ultimo periodo, ascoltando decine di persone. Secondo una delle figlie di Sperotto sarebbe emerso che, tra le 21 e le 23,30 del giorno della scomparsa, Verginia Mihai si sarebbe incontrata con un amico, un ufficiale della base militare. Dai tabulati delle salate bollette telefoniche che arrivavano a casa Sperotto risulta che la donna avrebbe telefonato frequentemente a un'agenzia matrimoniale di Schio. Dall'abitazione sono sparite molte cose appartenenti alla donna, anche alcuni elettrodomestici, in parte affidati da lei stessa a un amico rumeno. Inoltre, nel mese di marzo, la donna avrebbe consegnato ad alcuni connazionali il proprio passaporto rumeno e quello italiano, temendo che potessero essere buttati via per dispetto.
Le dichiarazioni del medico di famiglia smentirebbero le voci inquietanti che si erano diffuse in paese dopo la scomparsa della prima moglie di Valerio Sperotto. Stando al medico la donna soffriva di depressione e, dopo un primo tentativo di suicidio, si sarebbe sfogata con lui dicendo che ci avrebbe riprovato facendo in modo di non farsi ritrovare mai. La trentottenne Elena Ivette Zecchinati sparì una mattina di febbraio del 1988, dopo che la sera prima aveva avuto un'accesa discussione con Sperotto e le sue due figlie. Da allora la sua scomparsa è rimasta un mistero. In seguito Sperotto ebbe un'altra relazione con una donna jugoslava la quale, intervistata da "Chi l'ha visto", ha parlato di lui smentendo anch'essa le voci del paese, e lamentandosi piuttosto dell'ostilità di Arianna, una delle figlie dell'uomo. Il dottor Tonino De Silvestri, sostituto Procuratore della Repubblica, ha dichiarato che, dopo le indagini, si è portati a ritenere che la scomparsa di Verginia Mihai non avrebbe nulla a che vedere con le congetture fatte sul conto del marito: "potrebbe essere stata vittima di un fatto omicidiario, ovvero potrebbe essersi allontanata contro la sua volontà, o in circostanze tali che non le sarebbe stato più consentito di ritornare da dove era partita". Dopo la crisi del primo matrimonio in patria, in seguito alla tragica morte del figlio, la Mihai aveva forse creduto di trovare in Italia una vita facile e, magari, l'amore. Deluse queste aspettative, aveva cominciato a cercare nuove amicizie e a desiderare nuovi incontri. Di qui la relazione con l'ufficiale della ex base dove lavorava, e i contatti con le agenzie matrimoniali di Schio, Thiene e Vicenza, una delle quali contattata tra gennaio e febbraio del '99. La donna rumena avrà portato avanti i contatti procurati dalle agenzie? Ma perché avrebbe dovuto abbandonare tutto così improvvisamente, lasciando l'auto e il portafogli con 300.000 lire e la carta bancomat?
Il magistrato che si occupa della misteriosa scomparsa di Verginia Mihai - lo stesso che risolse il sequestro di Carlo Celadon - in un'intervista rilasciata a 'Chi l'ha visto?' ha sottolineato l'importanza di riuscire a raccogliere nuove informazioni sul caso. Sarebbe soprattutto indispensabile poter trovare testimonianze relative alla sera del 21 aprile. Nessuno, infatti, sa dove la donna abbia trascorso le ore che vanno dalle 21,30 all'una di notte, ora in cui secondo quanto detto da Sperotto e dalla figlia, sarebbe rientrata a casa. Ma una chiave di lettura di questa strana scomparsa potrebbe anche essere data da eventuali testimoni che, il 22 aprile, potrebbero aver visto Valerio Sperotto e Verginia Mihai mentre insieme uscivano di casa verso le 9,30 per dirigersi a Piovene Rocchette, dove i due, secondo le dichiarazioni di Sperotto, sarebbero arrivati verso le 10,15. Per quanto riguarda i contatti con le agenzie matrimoniali, come verificato anche dagli investigatori, sarebbero stati solo legati al lecito vantaggio che la donna traeva facendo da intermediaria tra suoi connazionali e le agenzie. Questo confermerebbe le dichiarazioni delle amiche della Mihai, secodo loro, Verginia, non solo non sarebbe stata alla ricerca di partner ma, anzi, non desiderava altro che avere una famiglia e un figlio. A questo proposito avrebbe confidato ad un'amica l'impressione che le figlie del marito temessero la nascita di un fratellastro per motivi legati all'eredità paterna. E anche dai racconti delle colleghe e di alcuni amici connazionali della Mihai, ciò che sembra emergere è il suo desiderio, tra insicurezze e paure, di allontanarsi da Arianna, la figlia di Sperotto. Dai tabulati del telefono cellulare di Verginia è stato rilevato che aveva fatto l'ultima telefonata ad un amico, verso le 21,45 di mercoledì 21 aprile, e che la mattina successiva, anche dopo la discussione con il marito, non avrebbe più utilizzato il telefono. Ma anche se Verginia Mihai avesse deciso di abbandonare tutto e tutti, perché avrebbe dovuto rinunciare ai 45 milioni della separazione che le sarebbero spettati dopo aver lasciato la casa di Sperotto?
Gli esami sull'auto della donna scomparsa, eseguiti dagli specialisti del C.I.S. di Parma, hanno rivelato, oltre a varie impronte digitali, anche la presenza di tracce di sangue umano che risulterebbe appartenere ad una donna, quasi certamente a Verginia Mihai. Nell'ipotesi di un omicidio l'auto, una Renault 'Clio' di colore verde scuro targata MI 8Y2820, potrebbe essere stata utilizzata per occultare il corpo, prima di essere parcheggiata nei pressi della stazione ferroviaria di Vicenza. Il fatto che Valerio Sperotto, ora scagionato dalle indagini, fosse apparso subito come il maggior indiziato per la scomparsa della moglie, potrebbe aver dato a qualcuno la sicurezza di poter restare nell'ombra. Gli inquirenti ritengono che ci sia qualcuno che sa ma che non dice la verità, mentre altri tacciono nel timore di conseguenze. Intanto Marian Mihai, il fratello di Verginia, ha rivolto un appello ai telespettatori: "La scomparsa di mia sorella resta ancora, dopo un anno, avvolta nel buio. Sono certo che gli inquirenti hanno fatto e stanno facendo tutto il possibile per risolvere il mistero. Probabilmente mancano ancora dei riscontri, delle prove per spiegare la misteriosa scomparsa di Verginia. Per questo spero che fra i tanti telespettatori che seguono questo programma ci sia qualcuno che possa fornire elementi utili alle indagini. Vi prego trovate il coraggio di farlo".
Archiviata l’inchiesta sulla donna scomparsa il 22 aprile 1999 da Piovene Rocchette. Lo riporta “Il Giornale di Vicenza”. “Allo stato degli atti l'unica verità storica ragionevolmente accertata riguarda l'avvenuta morte per mano di terzi nelle prime ore del 22 aprile 1999” e il “successivo occultamento-depezzamento del cadavere all'interno della porcilaia di via Frighi a Velo d'Astico”, aveva scritto il pm nella sua istanza. Il gup che l’ha accolta ha condiviso la motivazione dell’assenza di elementi che consentissero di sostenere in dibattimento un’accusa contro la figlia del marito, nel frattempo deceduto. L’unghia di un alluce rinvenuta nel 2018 è stata attribuita alla vittima.