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Scomparso

Gianluca De Parasis

Sesso:M
Età:22 (al momento della scomparsa)
Statura:175
Occhi:verdi
Capelli:castani
Abbigliamento:una tuta di ginnastica di colore blu e un paio di scarpe da ginnastica bianche
Scomparso da:Collepardo (Frosinone)
Data della scomparsa:17/05/2010

Gianluca De Parasis, 22 anni, ha una grande passione per il computer. Vive a Collepardo (Frosinone) insieme ai genitori e a un fratello più piccolo. La mattina del 17 maggio 2010, in assenza dei suoi familiari, si è allontanato da casa senza lasciare alcun messaggio. Intorno alle 12 la madre è rientrata e si è accorta che lui non c'era. Dopo le prime ricerche nel centro di Collepardo i genitori hanno chiesto l’aiuto dei Carabinieri e del Soccorso Alpino. Nella sua camera da letto ha lasciato il portafogli con i documenti e il cellulare.

  • 26 gennaio 2011

    Nessun comportamento anomalo di Gianluca De Parasis, prima della scomparsa, avvenuta presumibilmente la mattina del 17 maggio 2010. Sua madre, che fa ogni mattina una passeggiata nei dintorni dell' abitazione, era solita affacciarsi nella stanza del figlio prima di uscire. Quel giorno però la signora non l’aveva fatto e quando era rientrata  aveva notato che la porta della stanza del ragazzo era aperta.  Solo qualche ora più tardi la donna si è resa conto che il figlio era scomparso. La casa dei De Parasis si trova fuori dal centro abitato ed ha molta campagna attorno. Le ricerche sono state tempestive ma non hanno portato ad alcuna pista. Gianluca De Parasis è stato visto per l’ ultima volta dai suoi familiari la sera del 16 maggio 2010, per la cena. Subito dopo si era ritirato nella sua stanza.

     

     

     

     

  • 18 maggio 2011

    Ad un anno dalla misteriosa scomparsa di Gianluca De Parasis, il ragazzo di Collepardo con la passione per il computer, la zia Rita, a nome della famiglia,  ci ha chiesto di leggere questo appello: "Gianluca, è passato un anno da quando sei sparito nel nulla e di te non abbiamo saputo più niente! Ci hai lasciato con mille dubbi e con tanti interrogativi.Non riusciamo a capire se, senza volerlo, abbiamo sbagliato qualcosa, se non siamo riusciti a capire un disagio che non era evidente. Questi pensieri ci scavano l'anima, ci fanno vivere una "vita sospesa", che non è vita, è andare avanti anche per chi ci sta intorno, senza gioia, senza entusiasmo.Io stasera mi sento come una bambina, che crede ancora a Babbo Natale e spera che qualcuno, guardando la trasmissione, ci aiuti ad avere tue notizie. Questo è l'unico regalo che desidero! Vogliamo solo sapere come stai. Se hai fatto una scelta che ci esclude dalla tua vita, la accettiamo! Chiediamo solo questo".

     

     

     

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