Sesso:M
Età:45 (al momento della scomparsa)
Corporatura:esile
Statura:178
Occhi:castani
Capelli:castani
Abbigliamento:scarponi da montagna grigi, jeans, camicia azzurra, giacca a vento grigio chiaro con riporti rossi o k-way blu, zaino blu, cappello azzurro tipo pescatore
Scomparso da:Piano della Battaglia (zona Pizzo Carbonara), sulle Madonie (Palermo)
Data della scomparsa:16/06/2001
Data pubblicazione:25/06/2001,29/07/2002
Michele Cortese, bancario di Caltanissetta, è partito il pomeriggio del 15 giugno per raggiungere l'ostello di Piano della battaglia, dove si è sistemato per la notte. Il mattino seguente alle 9,10 ha telefonato alla moglie, dicendole che sarebbe partito a minuti per un'escursione di una giornata. La sera, non avendolo ancora sentito per telefono, la signora Cortese ha chiamato l’ostello e ha saputo che Michele non era ancora tornato. La sua macchina era parcheggiata nel piazzale di Pizzo Carbonara, dal quale parte un solo sentiero. E’ stato dato immediatamente l’allarme. Le ricerche, iniziate alle cinque del mattino con una prima battuta del soccorso alpino, sono state effettuate con un massiccio dispiegamento di forze: carabinieri, guardia forestale, polizia, esercito. A tutti i corpi istituzionali si sono aggiunti molti volontari della croce rossa e del soccorso alpino, con il coordinamento della protezione civile di Palermo. Ma non è stata trovata una minima traccia del passaggio del signor Cortese. Una sparizione che dopo tanti giorni appare inverosimile, tanto che la magistratura ha aperto un'indagine sulla vicenda. Michele Cortese soffriva da molto tempo di depressione, e per questo assumeva dei farmaci, che ha lasciato nell'ostello. I familiari temono che l'uomo vaghi chissà dove in stato confusionale. Sono arrivate delle segnalazioni da Caltanissetta, che finora non hanno trovato riscontro.
A più di cinque mesi dalla scomparsa di Michele Cortese, perdura il mistero sulla sua sorte. Alcuni elementi di questa vicenda presentano delle stranezze. Non si riesce per esempio a capire perché il signor Cortese - uscito inspiegabilmente calzando dei mocassini, invece che gli scarponi, come faceva sempre - abbia deciso quella mattina di prendere la macchina per percorrere la breve distanza dall'ostello dove alloggiava all'inizio del sentiero di Pizzo Carbonara. Uno spazio di qualche chilometro che, attraverso i sentieri, si riduce a qualche centinaia di metri. Secondo una testimonianza, inoltre, alle 10:30, cioè un'ora e un quarto dopo che Michele si era allontanato, la macchina non si trovava ancora nel piazzale del parcheggio. Sul parabrezza, all'interno, è stata trovata un'impronta di scarpone. C'è forse stata una colluttazione? Il signor Cortese potrebbe essere vittima di una rapina o di un'estorsione, e la sua vettura potrebbe essere stata lasciata nel piazzale dove è stata ritrovata più tardi da qualcun altro.
Si stanno chiarendo alcuni dettagli relativi alla mattina di sabato 16 giugno 2001. Si è scoperto perché l'uomo è uscito dall'ostello in macchina per raggiungere un sentiero che dista solo qualche centinaio di metri. Lasciando l'ostello intorno alle 9,15, Michele Cortese è andato fino a Petralia Sottana, agli uffici dell'Ente Parco delle Madonie, per informarsi su una manifestazione organizzata dal CAI per la pulizia di un sentiero, prevista per il giorno dopo. I circa quaranta soci del CAI che hanno partecipato all'iniziativa sono però certi di non aver notato Michele Cortese tra di loro. Lo studio dell'avvocato Limuti sta lavorando per sollecitare la Procura di Termini Imerese ad approfondire le indagini e ha avanzato due ipotesi sulla scomparsa che assolutamente escludono il suicidio e la scomparsa volontaria: "La nostra ipotesi è che qualcuno lo abbia avvicinato per commettere una rapina o che abbia avuto un diverbio con lui e lo abbia ucciso facendone sparire il cadavere. A nostro avviso è fondamentale indagare tra la popolazione della zona, per sapere se qualcuno se ne è allontanato". I pastori che lavorano nella zona sostengono che l'eventuale presenza di un cadavere allo scoperto sarebbe stata certamente segnalata dal volo dei corvi e dei grifoni. Restano i dubbi sull'impronta di uno scarpone trovata sulla parte interna del parabrezza dell'auto e sull'abbigliamento descritto dai testimoni, incompatibile con le abitudini di Cortese e con l'escursione che si accingeva a fare.