José Luis Munoz Fuentes, un giovane di origine ecuadoregna, si è trasferito a Milano da quasi tre anni. Per un lungo periodo ha lavorato in una pizzeria che si trova in via Ripamonti, vicino all'appartamentino che condivideva con altri amici. Lo stipendio era basso, bastava a malapena per pagare l'affitto. Inoltre Fuentes - che è figlio unico - avrebbe voluto inviare dei soldi alla madre, in Ecuador. Così nel settembre del 2001 ha deciso di lasciare il lavoro.

Ogni sera raggiungeva la stazione centrale di Milano da dove partiva per Venezia. Portava con sé una borsa con degli abiti femminili e durante il tragitto in treno verso Mestre cambiava identità. Di lui non si hanno più notizie dalla notte tra il 31 maggio e l'1 luglio 2002. Quella notte aveva dato appuntamento ad un'amica: avrebbero dovuto incontrarsi alle cinque di mattina per prendere di Milano il treno del ritorno. Ma lui non si è presentato. I suoi collant strappati, e la sua giacca, sono stati ritrovati due giorni dopo in una piazzola di un distributore di benzina che si trova in viale Fratelli Bandiera, nella zona industriale di Marghera.

Alcuni giorni dopo è stato arrestato un marmista magrebino, che di notte era diventato l'incubo dei viados e delle prostitute. Una volante della polizia lo ha fermato mentre stava aggredendo e derubando una donna, proprio nella zona dove si sono perse le tracce del giovane José Luis Munoz Fuentes.