La famiglia Pozzi si trasferisce a Creta undici anni fa, per motivi di lavoro. Il padre di Carlo apre un ristorante a Iraclion, il centro più popoloso dell'isola, mentre i suoi tre figli frequentano le scuole locali. Carlo ha tredici anni, e dopo qualche problema di inserimento causato dalla nuova lingua si ambienta perfettamente. Il ragazzino, introverso e riflessivo, è influenzato sin dall'inizio dalla cultura classica. Con il tempo, si lega a un gruppo di giovani, una sorta di élite intellettuale con aspirazioni artistico letterarie.

Finito il liceo Carlo si trova ad affrontare il dilemma del futuro. Creta gli va stretta, prova il desiderio di partire da solo e di ricominciare da zero. Così nell'agosto di cinque anni fa, dopo un futile litigio con il padre - con tutta probabilità provocato volutamente - il ragazzo se ne va di casa, per non farvi più ritorno. Parte senza soldi e senza documenti, e non dà più notizie di sé. Una fuga che, secondo le testimonianze degli amici, Carlo ha preparato da tempo.

Tre anni dopo il signor Pozzi guardando la televisione riconosce il figlio in una puntata di Rai Notte, di Gabriele La Porta. In realtà è la replica di una trasmissione andata in onda la prima volta nell'ottobre del 1998. Il padre si rivolge a degli esperti per confrontare i fotogrammi del filmato con alcune fotografie di Carlo. I risultati sono confortanti: non viene escluso che potrebbe trattarsi di lui. Per la famiglia Pozzi si riapre una nuova speranza. Ma da allora non accade più nulla.

In quel filmato, girato in una piazza di Roma, quel ragazzo riconosciuto dal signor Pozzi era in compagnia di due amici. Forse queste persone potrebbero avere qualche notizia del giovane scomparso.

I familiari hanno anche inviato una e-mail a tutti gli indirizzi di posta elettronica che rispondono al nome di Carlo Pozzi. “Non vogliamo darti la caccia, ti rispettiamo troppo per farlo. Siamo qui ad aspettare il tuo ritorno, senza pretendere niente da te”.
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