Sesso:M
Età:48 (al momento della scomparsa)
Corporatura:normale
Statura:171
Occhi:neri
Capelli:neri
Scomparso da:Mercenasco - Ivrea (Torino)
Edizione:1999/2000
Data della scomparsa:18/01/2000
Data pubblicazione:03/07/2000
Il geometra Flavio Piccolo, 48 anni, è stato visto l'ultima volta il 18 gennaio 2000 a Mercenasco (Torino), dove è titolare di uno studio tecnico e socio di un'impresa edile. Il figlio del suo socio ha detto di averlo visto verso le 10,30, davanti al portone dell'ufficio. Camminava avanti e indietro nervosamente. Quella stessa mattina aveva un appuntamento di lavoro lungo l'autostrada, dove però non è mai arrivato. La madre ha raccontato di aver ricevuto una telefonata di una donna che le raccomandava di non aspettare il figlio perché sarebbe rimasto fuori tre o quattro giorni per motivi di lavoro. Sembrava una donna giovane, che parlava un italiano corretto. Il furgone della ditta, con il quale Flavio Piccolo è scomparso, è stato ritrovato in una strada di Torino. Era parcheggiato male, senza foderine e insolitamente pulito. Mancavano i documenti e le agende che il geometra portava sempre con sé. Nella segreteria del telefonino dell'uomo sono stati trovati messaggi allarmanti e incomprensibili. La scomparsa è stata collegata all'omicidio di Francesco Giancotta, con il quale Piccolo avrebbe avuto rapporti di lavoro.
La mattina del 18 gennaio il geometra Flavio Piccolo è uscito di casa come sempre e ha salutato la madre come se dovesse far ritorno la sera stessa. Invece quel giorno si è rivelato denso di fatti strani e inquietanti. Intorno alle 10 ha telefonato l'ufficiale giudiziario al quale Piccolo ha detto che non poteva incontrarlo perché stava partendo. Così sono stati apposti i sigilli al magazzino e il socio, improvvisamente, si è ritrovato con i camion bloccati. Alle 11 il socio ha provato invano a chiamarlo al cellulare. Anche il cliente che doveva incontrare avrebbe provato inutilmente a telefonargli. Poi intorno alle 19 una ragazza avrebbe chiamato a casa della madre. La signora ha raccontato: "Alle sette mi ha telefonato questa donna e mi ha detto: signora non aspetti suo figlio che sta fuori per lavoro tre o quattro giorni. Io ho detto: Ma chi è lei? E lei mi ha buttato giù il telefono". Dopo alcuni giorni si è scoperto che si trattava di una ragazza che Flavio Piccolo conosceva bene, una di cui sapeva di potersi fidare. Attorno a mezzogiorno sarebbe passato da lei, a Montanaro, proprio per chiederle di avvisare sua madre che sarebbe tornato a casa di lì a qualche giorno.
Il giorno della sua scomparsa nessuno ha risposto al suo cellulare, finché Barbara, la figlia di Renato Giachino, il socio di Piccolo, ha provato intorno alle 21. La ragazza ha raccontato che un uomo, rifiutando di qualificarsi, le avrebbe detto: "Flavio è andato a fare una commissione. Fra mezz'ora ti faccio chiamare io". In sottofondo rumore di un cantiere. La parola "commissione" ha impensierito un po' tutti perché sembra che nella malavita abbia un significato nefasto. Anche per questo le telefonate arrivate alla segreteria telefonica di Flavio Piccolo hanno causato una particolare preoccupazione. La prima, delle 18,30 del 18 gennaio 2000, è stata ascoltata verso le 22,30. Irene, la moglie del socio ha detto: "Si sentiva una persona che soffriva. Una persona che parlava in lingua straniera "spichi e carabinier". Questo si sentiva benissimo, come se stessero arrivando i Carabinieri. Sempre la stessa telefonata, sempre la stessa cosa per parecchie volte. Sarà andata avanti due mesi questa cosa. Ogni due o tre giorni arrivava quel messaggio. A meno che non siano stati messaggi che inviavano a lui per impaurirlo. Può anche essere che lo ricattavano". Nel tentativo di dare una spiegazione a questa scomparsa si è ipotizzato anche che Flavio Piccolo possa aver fatto parte di una setta satanica, ma finora la voce irriconoscibile è rimasta un mistero.
Un fatto di cronaca nera è stato associato direttamente al caso, quando Rete Canavese, dando la notizia dell'omicidio di un pregiudicato di Strambino con il quale Piccolo aveva rapporti di lavoro, ha comunicato che gli inquirenti proseguivano le indagini anche in questa direzione.
Nel corso delle ricerche del geometra scomparso è emersa sempre più l'immagine di un uomo dai due volti: da un lato un uomo che amava la natura e i cavalli e che aveva progettato con amore il centro benessere della figlia del socio; dall'altro quella dell'uomo coinvolto in tanti piccoli e grandi imbrogli. Finora si contano cinque procedimenti penali a suo carico, dei quali tre con sentenza di condanna per truffa e appropriazione indebita. Sul conto di Flavio Piccolo si è detto che era un uomo molto astuto, difficile da scoprire. Si potrebbe dunque ipotizzare che abbia inscenato tutto per sparire?