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Scomparso

Carmen Iamandi

Sesso:F
Età:27 (al momento della scomparsa)
Nazionalità:Rumena
Corporatura:esile
Statura:153
Occhi:castani
Capelli:castani
Scomparso da:Romania
Edizione:1997/1998
Data della scomparsa:16/10/1997
Data pubblicazione:17/02/1998

Mario Calò, 64 anni, imprenditore edile, risiede a Tencarola (Padova). Verso la fine di settembre del 1997 ha deciso di andare a Szekszard, in Ungheria, dove possiede diversi appartamenti, tutti affittati. E’ partito in auto con la sua compagna, Carmen Iamandi, 27 anni, rumena, con la quale convive da circa due anni. Intorno alla metà di ottobre Mario ha telefonato ai figli per dire che sarebbe andato a Galati, in Romania, dove vivono i genitori di Carmen. La coppia, secondo la testimonianza di un loro amico ungherese, si è allontanata da Szekszard il 16 ottobre e, la stessa sera, ha passato il confine tra Ungheria e Romania a Nadlac. In frontiera Mario Calò ha dichiarato di essere diretto a Timisoara, anziché a Galati. Poi, dei due si perdono le tracce.
Una telefonata giunta da Bucarest in trasmissione sostiene che una Opel Calibra targata Padova e sporca di fango, era posteggiata nella capitale rumena, in una strada non lontana dal Consolato italiano.

Mario Calò aveva iniziato la sua attività imprenditoriale in Ungheria nel 1994, dopo che in Italia gli era stata revocata la licenza di affittacamere in seguito ad alcuni episodi di violenza che hanno visto coinvolti i suoi inquilini, tutti extracomunitari. Prima aveva acquistaro un appartamento a Budapest, poi alcune case a Szekszard. Sembra che l'uomo volesse allargare il proprio giro d'affari in Ungheria. Si parla di un suo interessamento al settore del legno e di uno show-room, al cui progetto si dice stesse lavorando con un imprenditore tedesco

  • 24 febbraio 1998

    Non c'è più traccia, a Bucarest, della Opel Calibra blu targata Padova segnalata da un nostro telespettatore: la macchina è stata portata via. Chi l'ha rimossa? Intanto, mentre continuano le ricerche dei due scomparsi, è stata arrestata in Ungheria un'amica di Mario Calò. Giorgia Molnar, questo il suo nome, è accusata di truffa e falsificazione di assegni, a danno proprio di Mario Calò. La falsificazione dei titoli bancari sarebbe però avvenuta prima della scomparsa dell'imprenditore. C'è una relazione tra la truffa e la sparizione? Mario Calò aveva conosciuto Giorgia Molnar, 30 anni, ungherese, a Tencarola e lei lo aveva aiutato, assieme alla sorella che fungeva da interprete, ad acquistare le case in Ungheria. "Chi l'ha visto?" ha appreso dalla sorella della Molnar di un presunto flirt tra Mario Calo ed una certa Flavia, una giovane ragazza rumena per la quale l'imprenditore avrebbe perso la testa. La ragazza si troverebbe ora in Romania. Intanto, a Galati, i familiari di Carmen Iamandi vivono nel terrore. Davanti alla telecamera parla solo la sorella più giovane di Carmen. "Sono tre mesi - dice - che viviamo con una tensione terribile. La polizia non fa altro che chiederci in che rapporti era con Mario, e questo mi ha spaventato".

  • 3 marzo 1998

    "Chi l'ha visto?", dopo una complicata ricerca, ha rintracciato Flavia, che è stata ospite per qualche mese di Mario Calò. Questi avrebbe riferito a Flavia di avere seri problemi con Giorgia Molnar, che l'aveva prima truffato e poi minacciato, intimandogli, nell'ultimo incontro, di lasciare entro 24 ore l'Ungheria. In quella occasione Mario avrebbe anche visto una pistola nella borsa aperta della donna. Per questo, ha confidato a Flavia, temeva di essere ucciso.

  • 24 marzo 1998

    Il primo marzo Giorgia Molnar è stata rilasciata. La donna, che ora vive in uno degli otto appartamenti che Mario Calò aveva acquistato, nell'intervista che ha dato a 'Chi l'ha visto?' ha smentito la versione di Flavia, raccontando che non c'erano motivi per i quali lui potesse temerla. Infatti non l'aveva nemmeno denunciata a causa di un'ingente somma di denaro che lei gli doveva e per la quale Mario si era limitato solo a farle firmare un accordo. Secondo la polizia non ci sarebbe nessuna relazione diretta tra il reato commesso dalla Molnar e la duplice scomparsa. Le ragioni del viaggio di Calò in Romania non sono ancora chiare. Le ipotesi che si fanno riguardano l'invito di Giorgia ad andare lì per ottenere la restituzione del denaro (ma Mario pretendeva che questo avvenisse a Szekszard), oppure uno dei tanti affari cui l'imprenditore stava lavorando.

  • 31 marzo 1998

    La Opel Calibra di Mario Calò è stata trovata il 20 ottobre a Petris, circa 100 chilometri dopo Arad, all'inizio della Transilvania. Nonostante l'incredibile ritardo con cui la polizia rumena ha dato la notizia, con uno scarno comunicato, non si sa nulla dell'auto: se sia stata rubata, se abbia subito un incidente, se contenesse qualcosa. L'Interpol italiana ha già avanzato richiesta di charimenti alla polizia rumena.

  • 12 maggio 1998

    Il 10 aprile Massimo Calò, il figlio di Mario, è andato a riprendere la Opel Calibra. La polizia rumena, nel frattempo, ha ipotizzato un possibile collegamento tra il caso di Mario Calò e quello di un altro italiano, Vincenzo Verdini, scomparso in circostanze simili, il primo maggio del 1997 mentre si trovava al confine tra la Romania e l'Ungheria. Verdini era diretto ad Arad ma nessuno ha più avuto notizie di lui. Anche la sua macchina fu ritrovata tempo dopo la scomparsa e anche lui conosceva una donna ungherese che qualche anno prima si trovava a Padova, proprio nel periodo in cui era in Italia anche Giorgia Molnar.

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