Sesso:M
Età:72 (al momento della scomparsa)
Statura:173
Occhi:verdi
Capelli:brizzolati
Abbigliamento:una maglia tipo polo a strisce orizzontali marroni e nere, pantaloni beige, sandali scuri; dovrebbe avere con sé un borsello scuro con dentro dei bigliettini con l'indirizzo di casa e la fotocopia di un documento
Scomparso da:Bari, zona Poggiofranco
Edizione:2006
Data della scomparsa:04/08/2006
Data pubblicazione:11/09/2006
Antonio Loconsole, 72 anni, in pensione dopo una vita al servizio degli altri come vigile del fuoco, abita nel quartiere di Poggiofranco a Bari, con la moglie che da tre anni lo assiste insieme alle quattro figlie. La mattina del 4 agosto 2006 si è alzato intorno alle 6 e poco dopo ha chiesto con insistenza di uscire alla moglie, che ha cercato di dissuaderlo. Ma mezz’ora dopo si è allontanato senza più rientrare. Nonostante le ricerche in tutta la città e numerosi avvistamenti, anche di persone che lo conoscono, i familiari non sono riusciti a rintracciarlo.
Dinanzi al Palazzo di città di Bari è stato affisso uno striscione per ricordare Antonio Loconsole, 71enne barese scomparso da casa il 4 agosto 2006. Sullo striscione ci sono una foto dell'uomo con un punto interrogativo e la scritta 'Chi dimentica, cancella - Noi non dimentichiamo'. Lo riferisce in una nota l'associazione Penelope, che ha affisso lo striscione e della quale è presidente regionale la figlia dello scomparso, Annalisa Loconsole. Il Comune di Bari, scrive l'associazione, ha così accolto la richiesta della famiglia Loconsole, anche in adesione al protocollo tra la sezione italiana del consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa (Aiccre) e l'associazione Penelope, fatto proprio dalla giunta municipale di Bari. L'associazione sottolinea anche che l'attuale commissario straordinario per le persone scomparse, prefetto Michele Penta, nel settembre del 2009, appena insediatosi, riferì alla famiglia Loconsole e alla stessa associazione che nel fascicolo presso il ministero dell'Interno ''non ci sono documenti che lasciano intravedere attività di ricerca''. Intanto Annalisa Loconsole, alla vigilia del quarto anniversario della scomparsa del padre, ha scritto e diffuso una 'lettera aperta' al papà, manifestando tutta la sua angoscia per il fatto di non sapere cosa sia accaduto al genitore.
Otto lunghi anni avvolgono il mistero della scomparsa dell'ex vigile del fuoco Antonio Loconsole, 71 anni, sparito il 4 agosto 2006. Un giorno come tanti, ma che ha cambiato il corso della sua vita e quella dei suoi cari, che ancora lo cercano. "Il tempo non può cancellare né far rassegnare una famiglia!" scrivono i familiari in comunicato emesso nell'ennesimo anniversario senza sue notizie. "Il nostro congiunto è stato trattato come un atto burocratico", hanno denunciato, citando gli atti che hanno ritirato dai vari Uffici, nei mesi scorsi. Oltre al silenzio dei media, la famiglia lamenta che dalla Procura di Bari non ha ricevuto nessuna risposta alle reiterate richieste nel corso degli anni. Anche le indicazioni fornite alle Forze dell'Ordine non sono state prese in considerazione. "Il nostro caro è vittima della malattia ma ancor di più dell'inerzia, della burocrazia e dell'indifferenza. Non ci stiamo! Siamo stati immersi di parole e promesse ma di concreto il nulla! E possiamo documentarlo! Una persona non può essere solo una locandina per di più distribuita dalla famiglia. Una cosa è certa: su di lui è calato il silenzio e l'oblio", conclude il comunicato.
“Tra i 10000 fascicoli, citati nell'ultima relazione del Commissario Straordinario (per le persone scomparse - Ndr), c'è anche quello di Antonio, ma nessuna iniziativa concreta né dagli alti livelli governativi, né da quelli locali per far luce sulla sua scomparsa”. E’ la denuncia che la moglie e le figlie di Antonio Loconsole, il 72enne ex vigile del fuoco scomparso da Bari, hanno affidato a un comunicato diffuso nel nono anniversario della sua scomparsa. Poiché gli appelli per lui “sono scivolati nell'oblio istituzionale”, la famiglia ha deciso di offrire una ricompensa di diecimila euro “a chiunque lo riporti a casa vivo o morto”. L'appello è rivolto in particolare “agli operatori sanitari che lavorano negli obitori e rianimazioni”, a quelli dei servizi cimiteriali e a chiunque presti assistenza ai senza fissa dimora, anche in forma anonima. Questo perché i “progetti ministeriali per la prevenzione contro chi si smarrisce con patologie neurologiche, quali l'Alzheimer” e i “protocolli per l'identificazione dei cadaveri, a cui i familiari non hanno accesso per motivi di privacy”, sono iniziative lodevoli ma poco concrete, secondo l’esperienza dei familiari di Loconsole. I quali lamentano anche che una cifra pari a quella della ricompensa promessa è stata chiesta loro dal tribunale civile, a titolo cauzione, oltre alle ingenti spese legali, per un parziale sblocco dei beni del congiunto scomparso: ”Oltre al dolore anche questo spetta ai familiari delle persone scomparse!”.
[Il comunicato integrale]
“Sei uscito in un caldo venerdì estivo e non hai fatto più ritorno. Che vita è se non ci sei e se ci manchi tanto?”. Il ricordo e l’appello della figlia di Antonio Loconsole, scomparso il #4agosto 2006 da #Bari. “Papà noi siamo qui in attesa non so di cosa dopo 16 anni ma la fiammella della speranza resta inconsapevolmente accesa contro ogni logica. Sento, forse cedendo alla mia volontà, che da qualche parte ci sei. Non so dove non so con chi ma sento che ci sei anche se tu non ti ricordi di noi! Chiunque abbia il dubbio su una persona di 87 anni di dubbia identità, di dubbia parentela vi prego fatevi avanti anche in modo anonimo”.