Sesso:M
Età:8 (al momento della scomparsa)
Nazionalità:italiana
Statura:120
Occhi:neri
Capelli:neri
Abbigliamento:un maglione viola con una pezza di colore giallo sulla spalla sinistra e una blu su quella destra, pantaloni verdi e un paio di mocassini
Segni particolari:una voglia sul polpaccio sinistro
Scomparso da:Marcianise (Caserta)
Data della scomparsa:07/05/1990
Data pubblicazione:07/10/1990
Pasqualino Porfidia, un bambino di 8 anni, scompare da Marcianise (Caserta) il 7 maggio del 1990. Le sue tracce si perdono lungo il breve tragitto (poche centinaia di metri) che separa un vicolo del paese, dove il piccolo aveva appena terminato una partitella a pallone con gli amici, e la sua abitazione. Pasqualino sarebbe stato visto l' ultima volta verso le 11.15 -11.30, seduto sulla panchina all'angolo tra Via Tevere e Via Arno. Verso quell'ora Pasqualino era atteso a casa per il pranzo di mezzogiorno. La madre, non vedendolo rientrare, si allarma. Le ricerche delle forze dell' ordine scattano solo nel tardo pomeriggio. Proseguiranno senza sosta la notte e nei giorni successivi. Vigili urbani, polizia, carabinieri, vigili del fuoco e protezione civile controllano anche i pozzi e setacciano metro per metro la ferrovia, dove Pasqualino e i suoi amici a volte andavano a giocare. Vengono ispezionate perfino le fognature che conducono al mare. Ma del piccolo non c'è traccia. Si inizia così ad indagare sulle persone: conoscenti ed estranei. Il risultato è lo stesso. Dopo che "Chi l'ha visto?" ha trattato questo caso, a scuola di Pasqualino i bambini hanno parlato molto fra di loro, fino a fornire nuovi elementi che hanno indirizzato le indagini in una direzione diversa. Due macchine sospette sarebbero state notate vicino casa di Pasqualino nei giorni che hanno preceduto la sua scomparsa. Si tratterebbe di una Lancia Beta bianca e un Alfa Sud grigio-metallizzato. Inoltre i bambini avrebbero raccontato dell'inquietante presenza di un uomo che, più di una volta, avrebbe distribuito banconote da mille lire ai bambini, vicino alla sala giochi che frequentavano.
La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha riaperto l' inchiesta sulla scomparsa di Pasqualino Porfidia. Saranno prese in esame tutte le ipotesi e il magistrato che segue le indagini ascolterà nuovamente tutti gli amici di Pasqualino, che oggi hanno dai 18 ai 21 anni. La mamma del piccolo scomparso, che oggi avrebbe 16 anni, è convinta che il parroco del paese sappia qualcosa, ma che non parli o per paura, o per gli obblighi che gli derivano dal segreto confessionale. Don Carlo smentisce. "Purtroppo -dice- si tratta solo di dicerie: non ricordo niente di particolare". In questi giorni sono tornati ad occuparsi del caso anche i giornali. La redazione de "il Mattino" di Caserta ha anche elaborato e pubblicato una foto che ritrae Pasqualino come potrebbe essere oggi.
"Chi l'ha visto?" ha intervistato un cugino di Pasqualino, suo coetaneo, che a distanza di dieci anni racconta come nella sala giochi frequentata dal gruppo di bambini venisse spesso un adulto, di circa trentatré anni, che cercava di vendere riviste pornografiche ai piccoli frequentatori della bisca. Il ragazzo però non ricorda di aver mai visto Pasqualino uscire dal locale con quest'uomo. Alcuni giornali pornografici furono ritrovati in una casetta degli attrezzi presso la stazione di Marcianise, che i bambini usavano come punto di ritrovo del gruppo.
Nell’ambito di una pagina di Chi l’ha Visto dedicata ai bambini testimoni di fatti di cronaca, Rosa Lasco, mamma di Pasqualino, rinnova l’appello non solo agli allora amici di Pasqualino ma soprattutto al parroco di Marcianise, don Carlo. In studio anche don Luigi Merola, il coraggioso prete di Forcella che ha fondato l’associazione “ ‘A voce dè creature “ . Anche lui si è rivolto a don Carlo spiegando che, se qualcosa è stato detto in confessionale, il vescovo della zona può dispensare dal segreto. Se davvero don Carlo ha saputo qualcosa sulla scomparsa di Pasqualino durante una confessione, potrebbe essere libero di testimoniare.
Si tornerà ad indagare sulla scomparsa di Pasqualino Porfidia, il bambino di 8 anni sparito il 7 maggio del 1990. Il Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, cui si è rivolta la procura, ha ritenuto fondati gli elementi contenuti nell'istanza depositata il 7 marzo scorso dai familiari del bambino. I carabinieri cercheranno le sue ultime tracce nei cunicoli sotterranei mai controllati, in riferimento alle audizioni degli amichetti dell’epoca e alla lettera lasciata da un uomo originario di Marcianise, suicidatosi a Milano, in cui riferiva di aver subito abusi nell’infanzia. “La Procura è stata molto celere nel comprendere che c'erano elementi importanti per riaprire il caso - ha detto all’Ansa l'avv. Salvatore Gionti, legale della famiglia Porfidia -. Dopo due archiviazioni e tante parole e illazioni è arrivato il momento di scrivere la verità su quanto accaduto a Pasqualino. Ci sono molti interrogativi da chiarire, come quello relativo alla presenza di piccoli tunnel che partono proprio dalla zona di san Giuliano in cui lui risiedeva con la famiglia. Lì non si è mai andato a vedere ma oggi, con i georadar, è possibile eseguire controlli accurati. E' poi necessario risentire gli amici di Pasqualino, che oggi sono maggiorenni e potrebbero avere una diversa sensibilità. E bisogna chiarire il ruolo di alcune persone che abitavano nelle vicinanza della famiglia”.
Con l’ausilio del georadar, i carabinieri e i vigili del fuoco hanno ispezionato senza risultati alcuni cortili, cantine e pozzi in via Arno. tra i quali quelli di pertinenza dell’abitazione dell’amichetto di Pasqualino Porfidia. Il bambino di 8 anni fu visto l'ultima volta tra le 11:15 e le 11:30 del 7 maggio 1990 nel quartiere di San Giuliano, dove viveva con la famiglia, mentre era seduto su una panchina all'angolo tra via Tevere e via Arno. Secondo quanto risulta a “Chi l’ha visto?”, si sarebbe fatto riferimento anche a un episodio avvenuto pochi giorni prima della scomparsa: il danneggiamento di un oggetto appartenente a un uomo, i cui locali sono stati anche’essi controllati. Le ricerche saranno ora estese ai terreni e alle campagne circostanti. Dopo la riapertura del caso da parte del gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il decreto di ispezione è stato emesso dalla locale Procura della Repubblica a cui si erano rivolti con una istanza i familiari del bambino il 7 marzo scorso.
Frammenti di ossa e brandelli di vestiti sono stati trovati questa sera durante le ricerche nel campetto dove Pasqualino Porfidia giocava. Alla notizia la madre è svenuta. I reperti ossei saranno sottoposti ad analisi perché potrebbero appartenere anche ad animali., a pochi metri dalla casa dove abitava. I sopralluoghi, iniziati il 20 maggio, si sono avvalsi oggi anche di una cane della polizia addestrato a seguire tracce molecolari. Le ricerche proseguiranno anche domani. Dopo la riapertura del caso da parte del gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il decreto di ispezione è stato emesso dalla locale Procura della Repubblica a cui si erano rivolti con una istanza i familiari del bambino il 7 marzo scorso.