Franco - detto Iules - Franceschini viveva a Portomaggiore (Ferrara), con i suoi genitori. Il ragazzo - ha raccontato la sorella - era tornato dal servizio militare molto cambiato. “Di notte non riusciva a dormire, sentiva delle voci che lo chiamavano”.. Dopo tre mesi trascorsi nell'appartamento di sua sorella, il giovane aveva deciso di tornare dai genitori, e di interrompere le cure. Sembrava star meglio anche se era sempre più taciturno. Nel luglio del 1982, quando aveva trent'anni, Franco Iules Franceschini era andato via da casa. Tre mesi dopo era arrivata una telefonata dalla Francia. Il giovane si era presentato a un bar di Marsiglia, gestito da una donna algerina, in pessime condizioni fisiche. La donna lo aveva convinto a farsi dare il numero dei suoi genitori, e li aveva avvisati. I familiari si erano precipitati a Marsiglia, per riportarlo a casa. Ma lui non ne ha voluto sapere, e li ha allontanati dicendo che prima o poi si sarebbe fatto sentire. Per due mesi era rimasto in contatto con sua sorella, poi più nulla. "E' rimasto qui per sei mesi – ha raccontato la donna algerina -. Ormai era di famiglia. Dormiva nella sua macchina, davanti al bar, e beveva molto. Un giorno è andato via, lo abbiamo cercato a lungo, ma inutilmente". Sono trascorsi tanti anni, ma i genitori - ormai anziani - non riescono a darsi pace per quel figlio finito chissà dove.