Sesso:M
Età:15 (al momento della scomparsa)
Nazionalità:Originario del Bangladesh
Statura:168
Occhi:neri
Capelli:neri
Scomparso da:Roma, quartiere Prenestino
Edizione:2002/2003
Il 3 gennaio scorso Asif Rahman è uscito, in tuta e scarpe da ginnastica, nell'ora in cui abitualmente va a correre nel parco davanti a casa. Da quel momento si sono perse le sue tracce. Prima di uscire ha attaccato uno strano biglietto sulla porta della sua stanza: "E' giunta l'ora di andarmene per sempre, credo che non ci rivedremo mai più. Addio e buona fortuna. Non cercatemi, sarebbe inutile". C'era questo biglietto, io l'ho letto ma credevo fosse una presa in giro. Lui non parla in questo modo" ha raccontato la sorella. "E' stata una cosa imprevedibile, se lui si fosse confidato con noi l'avremmo potuto aiutare, questa è una cosa sicura" ha detto il suo migliore amico. "Non me lo sarei mai aspettata da lui, non ha mai lasciato trapelare nulla. Sembrava che la sua vita trascorresse tranquillamente come per tutti gli altri ragazzi della classe", ha detto l'insegnante di latino. Asif Rahman a scuola conseguiva sempre buoni risultati, aveva amici, appariva sereno. "Io credo che qualcuno lo ha preso, non lo so perchè" ha detto la madre, che non crede a quello che ha letto sul biglietto lasciato dal figlio prima di sparire. Asif Rahman vive in Italia dall'età di cinque anni, quando la madre, dopo nove difficili anni di matrimonio, decise di andarsene insieme ai figli. Nonostante la pesante situazione familiare non si sia mai risolta, Asif e la sorella sono riusciti a costruirsi una vita sociale normale. La sua insegnante di latino ha rivolto un appello al ragazzo: "Torna, perchè ci manchi e siamo disponibili a darti tutto l'aiuto di cui tu hai bisogno. Non buttare così tutto quello che hai costruito in questi anni e continua ad andare avanti insieme a noi".
Intervenendo telefonicamente nel corso della trasmissione, Anjuman, la sorella di Asif Rahman, ha ribadito quanto la modalità di questo allontanamento contrasti con il carattere del fratello. "Vorrei solo dirgli che, se ci sta ascoltando, almeno si faccia sentire per dirci come sta. Perché questo è importante, sapere che sta bene".