Sesso:F
Età:59 (al momento della scomparsa)
Corporatura:esile
Statura:158
Occhi:castani
Capelli:castani
Scomparso da:Torre del Lago, Viareggio (Lucca)
Data della scomparsa:22/08/2010
Data pubblicazione:07/12/2010
Due donne, madre e figlia di 59 e 80 anni, sono svanite nel nulla da Torre del Lago (Lucca). Sono Velia Claudia Carmazzi e sua madre Maddalena Semeraro. Entrambe sono originarie di Taranto. Vivevano in due roulotte in un terreno privato a Torre del Lago, una frazione di Viareggio (Lucca). A presentare ai Carabinieri la denuncia per entrambe a fine settembre è stato il 22enne figlio di Velia Claudia Carmazzi, scomparsa a metà agosto. Il giovane, che non viveva con la madre, avrebbe detto alle forze dell’ordine di essersi recato presso la sua roulotte in un pomeriggio di agosto e di averla trovata coperta con un lenzuolo, fredda, come priva di vita. Avrebbe quindi chiamato in aiuto un uomo vicino alla famiglia, da lui chiamato “zio”, anche se non ha rapporti di parentela. Questi gli avrebbe detto di non preoccuparsi e che si sarebbe preso lui cura della donna. Qualche giorno dopo il figlio della signora Carmazzi sarebbe tornato nella roulotte senza però trovare la madre. L’amico di famiglia gli avrebbe detto che la donna era stata trasportata a Milano da personale ASL per cure mediche, ma il giovane non è mai riuscito a contattarla. Qualche giorno dopo è scomparsa anche la nonna, Maddalena Semeraro, nonostante la sua infermità. Anche in questo caso lo “zio” avrebbe indicato che l’anziana era in ospedale a Milano, dove non è stato però possibile rintracciarla. Le due donne si sarebbero trovate da tempo in condizioni economiche molto difficili tanto da essere costrette a vivere in roulotte. La loro storia era anche seguita dagli assistenti sociali. Gli inquirenti ritengono improbabile che si siano allontanate spontaneamente.
A Massimo Remorini sono stati concessi gli arresti domiciliari e oggiè stato accompagnato dagli agenti della polizia penitenziaria di Lucca nella sua casa di Viareggio dove è stato preso in consegna dai carabinieri. Per eventuali tentativi di fuga gli è stato applicato un braccialetto elettronico.
La procura di Lucca ha chiesto ed ottenuto il sequestro del terreno a Torre del Lago dove erano parcheggiate le roulotte in cui vivevano Velia Claudia Carmazzi e sua madre Maddalena Semeraro: il figlio della Carmazzi, David Paolini, l' ultima volta che ha visto madre e nonna era il 22 e il 29 ha presentato denuncia di scomparsa. Intanto i carabinieri stanno ascoltando diverse persone coinvolte in questa vicenda per cercare di fare chiarezza: al momento non ci sarebbero persone indagate. Gli investigatori, anche se le donne vivevano in condizioni di indigenza, continuano a cercare tracce dei soldi che avevano avuto dalla vendita di due appartamenti a Viareggio. Accertamenti pare vengano compiuti anche verso l'avvocato Giunio Massa che ha acquistato i due immobili. Si continua a setacciare anche la vita del cosiddetto 'zio', l' uomo che secondo Paolini si occupava delle due donne, e al quale il ragazzo aveva detto di aver visto la mamma immobile nel letto della roulotte, come se fosse morta. L' uomo, Massimo Remorini, riscuoteva le pensioni delle donne e ne curava gli interessi, compresa la vendita degli immobili.
Il figlio di Velia Claudia Carmazzi ha raccontato la vicenda della scomparsa della madre e della nonna. Da una vita agiata a un’esistenza di degrado in un campo di roulotte in disuso. Il ragazzo, traumatizzato e impaurito, ripercorre quel giorno di fine estate in cui ha trovato la madre, fredda e terrea, coperta da un lenzuolo nella fatiscente roulotte in cui era finita a vivere. Anche i cugini, intervistati, ricordano le donne che un tempo avevano due belle case e un consistente conto in banca. Pare che responsabile del loro dissesto economico sia un uomo al quale Velia Claudia Carmazzii era incautamente legata.
Si è svolto oggi un sopralluogo dei carabinieri nel campo dove vivevano in due roulotte Velia Claudia Carmazzi, 59 anni, e sua madre Maddalena Semeraro, 80 anni, scomparse da Torre del Lago (Lucca) tra agosto e settembre. Al sopralluogo nel campo, posto sotto sequestro dalla procura di Lucca, è stato presente anche "zio", con il suo legale. Nelle ricerche è stato utilizzato ‘Drata’, un cane di razza bracco-tedesco, già usato per le ricerche nel bergamasco di Yara Gambirasio. Intanto ci sarebbero alcune persone iscritte nel registro degli indagati della procura di Lucca. Non se ne conosce né l’identità né il numero. L’ipotesi principale, in assenza del ritrovamento dei corpi delle donne, è sequestro di persona.
E' stato trovato impiccato, nella sua abitazione, lo zio di Massimo Remorini che al momento è l'unico indagato nella vicenda delle due donne, Velia Claudia Carmazzi, 59 anni, e sua madre Maddalena Semeraro, 80 anni, scomparse a Torre del Lago (Lucca). L'impiccato, 66 anni, aveva una corda stretta intorno al collo ed allacciata, all'altro capo, al corrimano della scala. Secondo quanto appreso il cadavere era 'in ginocchio', una circostanza per la quale il medico legale Alessandro Grazzini, durante il sopralluogo, avrebbe parlato di 'suicidio incompleto' confermando così, come ipotesi iniziale, che si è trattato di un gesto volontario. Il suicidio risalirebbe alle prime ore di stamani. Il sessantaseienne era in pigiama. Vedovo, viveva da solo. E' stata la figlia a trovarlo morto recandosi da lui per fargli visita. Dato l'allarme, sul posto è arrivato anche il nipote Remorini, accompagnato dal suo legale, l'avvocato Giorgio Paolini: entrambi provenivano dal terreno dove da ieri è in corso una ricerca accurata delle donne scomparse. Altri parenti sono arrivati alla casa oltre a carabinieri e personale del 118. Uno di loro avrebbe urlato a Remorini: "Assassino. Questo gesto è colpa tua". Ci sono stati attimi di tensione, poi la situazione è tornata relativamente calma anche grazie all'intervento dei carabinieri. Nella mattina la Procura della Repubblica di Lucca ha notificato un avviso di garanzia a Massimo Remorini, l'uomo che accudiva e curava gli interessi delle due donne scomparse a Torre del Lago. E' accusato di sequestro di persona e circonvenzione di incapace. Lo ha confermato l'avvocato Giorgio Paolini, legale di Massimo Remorini. L'avvocato non ha confermato se ci siano altri indagati. Il legale ha detto che un secondo testimone, che si è rivolto a lui e che è stato invitato a recarsi dai carabinieri, ha dichiarato di aver visto Claudia Velia Carmazzi, una delle due donne scomparse, circa un mese fa nei pressi della stazione ferroviaria di Viareggio. Questo testimone non sarebbe l'ex marito della donna che aveva dichiarato nei giorni scorsi che una sua cugina aveva visto la donna al dopolavoro ferroviario di Viareggio. Intanto, da Firenze è stata inviata una squadra del nucleo ecologico dei carabinieri perché, mentre stanno procedendo le ricerche, è stata individuata nel campo una discarica abusiva.
Sono state provvisoriamente sospese le ricerche dei corpi di Maddalena Semeraro, e della figlia Velia Claudia Carmazzi le due donne di ottanta e cinquantanove anni scomparse nell'estate scorsa dal campo di via dei Lecci a Torre del Lago dove vivevano all'interno di due roulotte. Dopo aver scavato per due giorni e mezzo all'interno del campo a caccia di indizi utili alle indagini, questa mattina sembrava che i carabinieri dovessero iniziare le ricerche dentro il Lago di Massaciuccoli dove, secondo gli inquirenti, potrebbero trovarsi i corpi delle due donne. Ma la procura di Lucca, che coordina le indagini, ha deciso di sospendere almeno per 24 ore le ricerche.
Continuano soprattutto sul fronte patrimoniale le indagini sulla scomparsa di Claudia Velia Carmazzi, 59 anni, e di sua madre Maddalena Semeraro, 80: le donne vivevano in due roulotte a Torre del Lago (Lucca). Dopo due giorni di sosta, i carabinieri hanno intanto ripreso anche le ricerche di eventuali corpi. Dopo aver setacciato il terreno di via dei Lecci a Torre del Lago dove le donne vivevano in stato di indigenza in due roulotte, i militari hanno esteso le ricerche nelle zone limitrofe e in particolare nell'area delle torbiere, dietro l'anfiteatro dell'ente Festival Puccini, e nel lago di Massaciuccoli: sono in azione cani e sommozzatori. Sul posto operano 50 carabinieri della compagnia di Viareggio, del Battaglione operativo di Firenze.
I sommozzatori dei carabinieri, arrivati da Genova, hanno concluso ieri le ricerche nel lago di Massaciuccoli di Claudia Velia Carmazzi, 59 anni, e della madre Maddalena Semeraro, 80, di cui non si hanno notizie da mesi. Inizialmente gli accertamenti avevano riguardato il campo a Torre del Lago dove le due donne avevano vissuto all'interno di una roulotte, in condizioni di estrema precarietà: le ricerche però non avevano dato alcun esito se non la scoperta di una discarica sotto terra. La procura di Lucca, che coordina le indagini dei carabinieri, aveva quindi allargato i controlli nelle zone limitrofe, dietro il teatro della musica a Torre del Lago, nella zona delle torbiere, nei canali e nel lago. Intanto, sul fronte delle indagini, è stato ascoltato nuovamente David Paolini, figlio di Claudia Velia Carmazzi, che il 29 settembre scorso ha denunciato la scomparsa della madre e della nonna. Dovrebbe essere ascoltato nuovamente anche Massimo Remorini, l'unico indagato, per sequestro di persona e circonvenzione di incapace, nell'inchiesta aperta dopo la scomparsa delle due donne. La figlia di Velia Claudia Carmazzi ha mostrato le immagini di una vita serena precedente al raggiro di cui sono state vittime le due donne. Anche un'altra donna racconta di essere stata truffata a Viareggio dallo stesso soggetto che ha rovinato madre e figlia di Torre del Lago.
Sono riprese il 10 gennaio nel lago di Massaciuccoli a Torre del Lago e dureranno diverse settimane le ricerche delle due donne. I carabinieri le cercano con l'ausilio della motovedetta della compagnia di Viareggio e con un gommone arrivato dall'Isola d'Elba che deve scandagliare i canali interni del lago. Inoltre le operazioni saranno integrate, come si è verificato nelle settimane scorse, con immersioni dei sommozzatori del reparto di Genova presenti in città da alcuni giorni. Il figlio di Claudia Carmazzi, David Paolini non crede di poter ritrovare le donne in vita e chiede giustizia e aiuto. Altre donne intanto trovano la forza di denunciare di essere state truffate dall’unico indagato di questa triste vicenda, accusato di circonvenzione d’incapace e sequestro di persone. Anche una persona disabile era caduta nella sua rete. Una donna che ancora si trova a pagare le rate di un’automobile intestata all’indagato, il quale, dopo aver ottenuto i suoi scopi con la promessa dell’amore, si è impunemente dileguato.
Un’altra testimonianza svela un piano dell’unico indagato della vicenda. Remorini, infatti, si sarebbe presentato ai parenti di una cugina di Velia Claudia Carmazzi, una delle 32 vittime della sciagura di Viareggio del 2009, per rivendicare il diritto all’eredità e al risarcimento negli interessi di Velia Claudia Carmazzi, di cui già aveva però la procura.
Colpo di scena dopo mesi di indagini da parte dei carabinieri di Viareggio in seguito alla scomparsa di Velia Claudia Carmazzi e della madre Maddalena Semeraro. I militari hanno arrestato Massimo Remorini, l'uomo che seguiva i loro interessi, e Maria Casentini, la badante delle donne; sono indagati anche Francesco Tureddi, amico di Remorini, e l'avvocato Giunio Massa. Le accuse per i due arrestati sono di sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia aggravati e continuati, soppressione e distruzione di cadavere in concorso. Per Remorini c'è l'accusa anche di circonvenzione di incapace e appropriazione indebita continuata. Francesco Tureddi oltre al favoreggiamento è accusato con gli stessi reati sia di Remorini che della Casentini. Per l'avvocato Giunio Massa c'è la circonvenzione di incapace, appropriazione indebita in concorso. I carabinieri hanno effettuato anche una perquisizione nello studio del legale alla presenza del pm della procura della repubblica di Lucca, Sara Polino che conduce le indagini.
Francesco Tureddi, uno dei due indagati nella vicenda delle donne scomparse a Torre del Lago, ha dichiarato durante un collegamento in diretta che alla fine di agosto 2010, nel campo di Via dei Lecci dove vivevano segregate le due donne, avrebbe visto Massimo Remorini che si aggirarava accanto a un fusto dell’olio dicendo che all’interno si trovavano i resti, ormai in cenere, di Velia Carmazzi. Lo stesso indagato ha raccontato di aver riconosciuto a metà settembre i resti di Maddalena Semeraro che bruciavano nello stesso fusto di olio. Contenitore che, a suo dire, sarebbe stato poi buttato in un cassonetto dell'immondizia, dopo essere stata portato via dal campo con un furgone rosso. Sia il cassonetto che il furgone sono stati sequestrati dai carabinieri di Viareggio per essere analizzati dal Racis. Non si trova invece il fusto indicato da Tureddi: i militari lo hanno cercato, senza esito, nell'area dove vengono scaricati i rifiuti metallici.
Tureddi ha detto che avrebbe trovato solo ora la forza di parlare per liberarsi da un peso che lo opprimeva da tempo. Ha inoltre raccontato che Maria Casentini faceva a Velia Carmazzi e a Maddalena Semeraro continue iniezioni di Novalgina. Iniezioni che potrebbero aver portato le due donne alla morte.
Nell'interrogatorio di garanzia dei due arrestati, Remorini e la badante Maria Casentini si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Remorini rimane in carcere e tramite il suo avvocato continua a professarsi innocente, mentre la Casentini èagli arresti domiciliari.
l tribunale del riesame di Firenze ha respinto il ricorso che aveva presentato il pm Sara Polino contro il mancato accoglimento della richiesta di misure cautelari nei confronti di Massimo Remorini per il presunto omicidio delle due donne, Claudia Velia Carmazzi e Maddalena Semeraro. Lo ha comunicato il legale Giorgio Paolini. Remorini è in carcere accusato di sequestro di persona e occultamento di cadavere. Il pm Sara Polino si era appellata dopo il no del giudice per le indagini preliminari Marcella Spada Ricci: per il gip infatti non essendo stato provato l'omicidio, visto che i corpi delle due donne non si trovano, non c'erano i presupposti per formulare quel tipo di accusa anche se rimane in piedi (tesi che il gip ha condiviso) quella del sequestro e della soppressione di cadavere. Non viene dato quindi molto credito alle testimonianze di Francesco Tureddi, il supertestimone del giallo e amico di Remorini che afferma di averlo visto vicino ad un bidone nel quale stava bruciando il corpo di Maddalena Semeraro. In questi giorni avrebbe chiesto protezione perché si sente in pericolo: sostiene di vedere, la sera, aggirarsi nei pressi della pensione dove alloggia a Lido di Camaiore persone sospette. Resta agli arresti domiciliari anche la badante delle due donne Maria Casentini.
Mentre resta in carcere Massimo Remorini, l’uomo accusato di averle sequestrate e di averne nascosto i corpi, la badante delle due donne non è più agli arresti domiciliari ma le è stato imposto l’obbligo di firma. Presso il tribunale di Lucca il 13 maggio si è svolto l’incidente probatorio ed è stato riascoltato il figlio e nipote delle due donne.
Sono scaduti i termini di sei mesi di custodia cautelare in carcere per Massimo Remorini. I legali di Remorini, Carlo Di Bugno e Giorgio Paolini hanno avuto la comunicazione della scarcerazione del loro assistito predisposta dal Gip del Tribunale di Lucca, Marcella Spada Ricci. L'uomo sara' sottoposto all'obbligo di firma.
Il 23 settembre, presso il tribunale di Lucca, si terrà l’incidente probatorio sulle dichiarazioni di Francesco Tureddi. L’uomo, indagato per favoreggiamento, dovrà riferire sulle responsabilità di Massimo Remorini, principale indagato per la scomparsa di Velia Carmazzi e Maddalena Semeraro, e di Maria Casentini, loro badante. Disposte anche le perizie psichiatriche su David Paolini, figlio e nipote delle donne scomparse, e su Raffaella Villa, che ha denunciato di essere stata raggirata da Remorini. Le perizie serviranno a stabilire se si configura il reato di circonvenzione di incapace.
Francesco Tureddi, indagato per favoreggiamento, ha confermato durante l’incidente probatorio svoltosi il 23 settembre al tribunale di Lucca le accuse nei confronti di Massimo Remorini, il principale indagato dell'inchiesta sulla scomparsa di Claudia Velia Carmazzi e della madre Maddalena Semeraro. Tureddi ha confermato le accuse a Remorini affermando - come già fatto con i carabinieri nei mesi scorsi - che le due donne non sarebbero morte per cause naturali e che Remorini avrebbe avuto un ruolo determinante nella vendita delle loro due abitazioni di Viareggio e di Torre del Lago, riducendole in povertà. Davanti al gip Tureddi ha anche confermato di aver visto in un fusto un corpo umano bruciato riconducibile a una delle donne scomparse.
Si è svolto il 6 aprile ed è durato circa mezz’ora l’ultimo incidente probatorio al tribunale di Lucca per l’inchiesta sulle scomparse di Velia Claudia Carmazzi e di sua madre Maddalena Semeraro. Davanti al gip Marcella Spada Ricci e al pubblico ministero Sara Polino sono state discusse le perizie psichiatriche effettuate su David Paolini, figlio e nipote delle due donne, e su Raffaella Villa, che afferma di essere stata truffata da Massimo Remorini. Per il consulente del tribunale, dr. Antonio Paiano, David Paolini è un soggetto facilmente condizionabile da chi gli è vicino. Per Raffaella Villa si è concluso che non era e non è affetta da infermità o deficienza. Intanto l’avvocato James Popper, nuovo legale di Massimo Remorini, ha ribadito la versione del suo assistito che le due donne si sono allontanate volontariamente. Conclusa la fase istruttoria si attende la chiusura delle indagini da parte del pubblico ministero e le richieste di rinvio a giudizio.
Per la scomparsa di Velia Claudia Carmazzi e di sua madre Maddalena Semeraro, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Lucca, Giuseppe Pezzuti, ha deciso il rinvio a giudizio di Massimo Remorini per omicidio, sequestro di persona, sottrazione e distruzione di cadavere, maltrattamenti in famiglia. Francesco Tureddi invece dovrà rispondere di favoreggiamento. Il processo inizierà il 12 novembre. Le posizioni della badante Maria Casentini e del figlio di questa Maurizio Pasquinucci sono state momentaneamente stralciate e rinviate all'udienza preliminare dell'11 giugno, perché il loro legale è ricoverato in ospedale. L’avv. Giunio Massa, accusato di appropriazione indebita, ha chiesto il rito abbreviato, fissato per il 9 ottobre.
In seguito agli sviluppi di un’indagine dei carabinieri, è stato arrestato Massimo Remorini, l'uomo già rinviato a giudizio con l'accusa di omicidio, sequestro, maltrattamento in famiglia, soppressione e distruzione di cadavere nel procedimento per la scomparsa di Claudia Velia Carmazzi e sua madre Maddalena Semeraro. Remorini è accusato di avere partecipato insieme ad altre due persone alla rapina in una banca di Imola il 17 febbraio scorso.
La Corte d'Assise di Lucca ha condannato a complessivi 38 anni di reclusione Massimo Remorini, 57 anni, il principale imputato dell'inchiesta sulla scomparsa di Maddalena Semeraro, e di sua figlia Claudia Velia Carmazzi 59 anni. E' stato giudicato responsabile della morte della più anziana oltre che dei reati di soppressione di cadavere, sequestro, truffa e circonvenzione di incapace. Per i giudici Remorini è responsabile di omicidio solo per la morte di Maddalena Semeraro, mentre la figlia sarebbe deceduta per cause naturali. L’ex badante Maria Casentini è stata condannata a 16 anni per concorso in omicidio e soppressione di cadavere. Assolti dall'accusa di favoreggiamento Francesco Tureddi, il testimone chiave per l'accusa che rivelò a “Chi l’ha visto?” di avere visto il corpo senza vita di Maddalena Semeraro mentre sarebbe stato bruciato da Remorini, e Maurizio Pasquinucci, figlio della Casentini. Il pm Sara Polino aveva invece chiesto l'ergastolo per Remorini, 21 anni per Maria Casentini, 9 mesi per il figlio e 20 mesi per Tureddi. Remorini è stato anche condannato al risarcimento di complessivi 250.000 euro in favore dei due figli di Claudia Velia Carmazzi.
[Video - Il caso nella puntata di "Chi l'ha visto?" Storie del 16 luglio 2014]
Roma, 20/4/2017 - La Corte di Cassazione, nella tarda serata di ieri, ha respinto perché non ammissibili i ricorsi contro le condanne degli imputati del processo per scomparsa da Viareggio (Lucca) di Maddalena Semeraro e della figlia Claudia Velia Carmazzi. Diventa quindi definitiva la pena di 38 anni inflitta il 21 gennaio 2016 dalla Corte d'Assise d'appello di Firenze a Massimo Remorini, accusato di aver ucciso le due donne distruggendone i cadaveri. Confermata anche la condanna a 16 anni per Maria Casentini, l'ex badante di Maddalena Semeraro accusata di concorso negli stessi reati.