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Scomparso

Loris Paolin

Sesso:M
Età:44 (al momento della scomparsa)
Nazionalità:Italia
Statura:175
Occhi:castani
Capelli:castani
Segni particolari:stempiato
Scomparso da:Bulgaria
Data della scomparsa:01/09/1998
Data pubblicazione:23/12/2002

Loris Paolin, un carrozziere di Tezze sul Brenta (Vicenza), è scomparso quattro anni fa in Bulgaria. Vi si era trasferito nel maggio del 1998 su un camper Fiat Ducato preso a noleggio. La sera del 10 settembre 1998 aveva fatto a botte in una discoteca di Sofia e aveva il volto tumefatto quando incontrò Luciano Mucci, un toscano di Grosseto che gestiva una pizzeria nella capitale bulgara. Al conneazionale parlò della sua intenzione di mettere su a Pernic, una cittadina industriale ad una ventina di chilometri da Sofia, un'officina meccanica per le auto provenienti dall'Italia. In una valigetta aveva i soldi per acquistare il terreno, più di dieci milioni di vecchie lire. Ma da quella sera nessuno lo vide più e il giorno dopo non arrivò a concludere l'acquisto.

Al centro delle ipotesi investigative soprattutto due bulgari: Vincincslav Simonov, 32 anni, disoccupato e fratello di Miroslava, la donna che Loris aveva sposato nel 1995 per consentirle di trasferirsi in Italia; Victor Baidanov, 38 anni, ex carrozziere conosciuto in Italia e ideatore, nel 1992, del progetto di commercio di auto in Bulgaria. Il giro d'affari era di poche migliaia di euro, una cifra appetibile in quel paese. Sembra che sia stata scartata l'ipotesi di un delitto legato alla malavita organizzata, alla mafia bulgara.

"L'ambiente in cui si muoveva Paolin era legato al suo business, al traffico di auto usate che importava dall'estero. La polizia sta seguendo questa pista e ha interrogato tutte le persone legate a questo giro", ha dichiarato l'avvocato Mariana Braga, nominato da Sergio Paolin, fratello dello scomparso.

Paolin sarebbe stato visto l'ultima volta a Pernic, davanti alla casa di Vincicslav Simonov, il cognato, da dove prendeva la corrente elettrica per alimentare il camper. Il 12 settembre 1998 i due si erano dati appuntamento per la sera, ma il cognato ha raccontato che al suo ritorno sia Paolin che il camper erano spariti. Secondo la moglie di Paolin, però, le versioni non coincidono "Mio papà e mio fratello mi hanno detto diverse cose. Mio papà mi ha detto, guarda che io non l'ho visto, io non ho visto il camper, non ho visto niente. Mio fratello invece dice che l'ha visto alle 8".

Dopo la scomparsa, Simonov ha preso in mano il commercio di auto usate e ha venduto quelle rimaste. E' probabile anche che sia venuto in possesso della valigetta dello scomparso, che conteneva soldi e documenti. Infatti è stato interrogato sei volte dalla polizia. "Noi sapevamo benissimo che Vincincslav mai si sarebbe permesso di vendere le auto che erano di Loris, sapendo che lui era ancora in giro vivo", ha detto Sergio Paolin. Lo scomparso si fidava sempre meno del cognato e avrebbe manifestato la volontà di escluderlo dagli affari. Quando chiese al fratello 3300 dollari per avviare il progetto dell'officina preferì farseli inviare, diversamente dal solito, presso Victor Baidanov. Una figura ambigua che avrebbe trattenuto quella somma e avrebbe speculato sulla scomparsa di Loris Paolin, ma che gli inquirenti continuano a ritenere marginale.

Un anno fa cinque poliziotti italiani dell'Interpol hanno lavorato a stretto contatto con i colleghi bulgari, ma senza riuscire a chiarire il mistero. "Questo è un caso complicato, sia per le autorità bulgare che per quelle italiane" ha spiegato l'avvocato penalista Vania Traianova "perché le indagini sono cominciate tardi", cioè solo a metà dicembre 1998. Le probabilità che Loris Paolin sia ancora in vita sono davvero poche ma se non si trova il cadavere non si può dire che sia morto. "Le indagini continuano e saranno chiuse al ventesimo anno dalla scomparsa", ha assicurato Anghel Anghelof, capo settore investigativo della polizia di Sofia.