Sesso:F
Età:28 (al momento della scomparsa)
Nazionalità:italiana
Statura:165
Occhi:castani
Capelli:castani
Abbigliamento:al momento della scomparsa indossava una gonna nera a fiori, delle scarpe con il tacco alto e un giubbino grigio.
Scomparso da:Torre San Giovanni (Lecce)
Data della scomparsa:20/08/1999
Data pubblicazione:26/10/1999
Roberta Martucci, operatrice in un centro sociale per anziani, poco dopo le 20 del 20 agosto è uscita di casa con la Fiat Uno della madre. Ha dato un passaggio alla sorella che, durante tragitto l'ha sentita dire al cellulare "Sto arrivando". Dalle indagini dei Carabinieri è risultato che questa telefonata sarebbe stata fatta da un'amica, Rita, alla quale la Martucci avrebbe detto di avere un appuntamento a Gallipoli (Lecce) con un'altra amica. Quest'ultima ha confermato la circostanza ma avrebbe atteso invano Roberta Martucci, il cui cellulare sarebbe risultato spento. Verso le 23, esasperata, le avrebbe inviato un messaggio sms in cui le diceva: "Roberta per favore non fare scherzi. Chiamami". Insieme le due amiche, che avevano appena ricevuto lo stipendio, avrebbero deciso di fare acquisti approfittando dei negozi aperti. Roberta Martucci, però, aveva detto alla sorella di essere stata invitata ad una festa. Infatti, invece degli abituali jeans, aveva indossato una gonna e le scarpe con i tacchi alti. Quella notte la madre della ragazza scomparsa ha tentato invano di mettersi in contatto con lei. Verso le 3, chiamando il suo cellulare, lo ha sentito squillare per tre volte. Poi più nulla. Il 24 agosto la Fiat Uno bianca è stata trovata parcheggiata a Gallipoli, in via Genova. Non si sa chi l'abbia portata lì, né da quanto tempo. All'interno c'era solo un indumento della Martucci.
Grazie alle segnalazioni telefoniche e via email degli spettatori, è stato possibile rintracciare il negozio che ha venduto la medaglietta ritrovata tra le cose di Roberta Martucci, ma il proprietario non è potuto risalire all'acquirente. Intanto un conoscente ha riferito che, secondo lui, la ragazza scomparsa aveva una relazione con l'amica e collega che non permette che si faccia più il suo nome, che comincia con la lettera "R" come l'iniziale incisa sulla medaglietta. La stessa persona ha rivolto un drammatico appello a questa amica perché vinca il suo pudore per la presunta relazione e dica tutto quello che sa e che potrebbe aiutare a far luce sulla sorte di Roberta Martucci. Sullo sfondo il ruolo ambiguo dell'altra amica Rita e un presunto giro di festini a base di sesso e droga. Secondo una sorella della Martucci la ragazza potrebbe essersi sentita male durante uno di questi festini e il suo corpo sarebbe stato fatto sparire.
I Carabinieri di Casarano (Lecce), che hanno condotto le indagini, e il Sostituto Procuratore della Repubblica dr.ssa Elsa Vignone hanno confermato che il caso è stato archiviato dopo pochi mesi, pur ritenendo che la scomparsa di Roberta Martucci non è da attribuire ad allontanamento volontario ma a sequestro di persona e ad eventuale sua eliminazione fisica, non avendo avuto altri elementi per proseguire le indagini. Le due amiche si sono molto preoccupate di minimizzare i rapporti che avevano con la ragazza scomparsa, anche contro l'evidenza dei tabulati telefonici che invece documentano contatti assidui. In una agenda della Martucci, i Carabinieri hanno trovato un biglietto con l'indicazione di giorni e orari in cui poter chiamare e la scritta in stenografia "Ti amo mio dolce amore". Un altro biglietto stenografato era stato prelevato in precedenza da una delle due amiche, che dice di averlo gettato via. Il proprietario del bar di fronte al quale è stata trovata la Fiat Uno è sicuro che il giorno prima l'auto non era lì. Non sarebbe stato possibile rilevare impronte, né è stato fatto l'esame del Dna su alcuni capelli che erano all'interno. L'amica Rita avrebbe comunque chiamato la famiglia Martucci subito dopo il ritrovamento, per ricordare che la sera prima della scomparsa Roberta le aveva fatto guidare l'auto. Uno spettatore, che preferisce non apparire ma che ha reso deposizione ai Carabinieri, aveva chiamato quando 'Chi l'ha visto?' si è occupato della vicenda la prima volta, dichiarandosi certo di aver visto Roberta Martucci più volte in un luogo piuttosto isolato di Gallipoli. Alternativamente in compagnia di un'amica, a volte di Rita, a volte dell'altra, sarebbe scesa dalla Fiat Uno per salire su una Mercedes bianca con a bordo un giovane dai capelli lunghi. Roberta Martucci saliva davanti, abbracciando il guidatore, l'amica dietro. La Mercedes partiva poi in direzione di Lecce, per tornare circa tre ore dopo. La scena si sarebbe ripetuta diverse volte dal mese di luglio alla fine di agosto del 1999. L'ultima volta le ragazze avrebbero pianto. Le amiche di Roberta Martucci negano di essere mai state nel luogo indicato.
La madre e le sorelle di Roberta Martucci hanno chiesto che vengano riaperte le indagini e hanno rinnovato il loro rammarico per il disinteresse e la presa di distanza dalla vicenda da parte delle amiche e, in particolare, dell'ex fidanzato.
Il gip di Lecce Antonia Martalò ha disposto l'archiviazione dell'indagine sulla scomparsa di Roberta Martucci, 28 anni, da Torre San Giovanni ad Ugento (Lecce) il 20 agosto 1999. Accolta la terza richiesta del pm Elsa Valeria Mignone. L'inchiesta era stata aperto a carico di ignoti per sequestro di persona. Il legale della famiglia Martucci, avvocato Maria Grazia Stigliano, aveva presentato una nuova richiesta istruttoria, per un confronto e l'interrogatorio di quattro giovani donne con le quali Roberta avrebbe partecipato ad una festa a Gallipoli il giorno della scomparsa. “Si tratta del secondo caso, dopo quello di Mauro Romano, che la procura di Lecce archivia ritenendo che le indagini non possano portare più a nulla. L'invito pertanto è che chi sa parli anche adesso dopo questa archiviazione”, ha dichiarato Antonio Carbonara, dell'associazione Penelope Puglia dei familiari delle persone scomparse.
Il gip deciderà il 10 novembre sull’opposizione dei familiari alla nuova richiesta di archiviazione delle indagini della procura di Lecce. I loro sospetti sull’uomo che molestava la sorella della giovane donna, scomparsa il 20 agosto 1999 da Torre San Giovanni.
Il gip di Lecce si è riservato la decisione sull'opposizione della sorella alla nuova richiesta di archiviazione dell'inchiesta, avanzata dalla procura. Il gip dovrà decidere se archiviare il caso, se disporre un ulteriore supplemento di indagini o se ordinare al pm l'imputazione coatta. I commenti all’uscita di Lorella, del suo legale e di quello del familiare indagato.
[Video - La diretta dal Tribunale di Lecce]
Archiviata la nuova inchiesta sulla giovane donna scomparsa nel 1999 in Salento. Unico indagato, per le ipotesi di omicidio volontario e occultamento di cadavere, era un cognato. Per il gip di Lecce, che ha accolto la richiesta della procura, su di lui “meri sospetti e congetture non avvalorati da concreti e precisi dati fattuali che possano supportare un'accusa meritevole di un vaglio dibattimentale. “Sono molto addolorata, ma non mi fermerò. Voglio la verità”, il primo commento della sorella Lorella, la cui opposizione è stata respinta.