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Voglio smussare gli angoli. Mi piacerebbe essere meno incazzato, più dolce, soprattutto con le persone che amo. E' bella la frase "smussare gli angoli". Rende bene l'idea. Io lo so, che dentro di me c'e' anche un altra persona, tutto sta a farla venire fuori. A smussare gli angoli, per l'appunto. A volte sono acido come un mal di stomaco, mi rivolto come una vipera, ma perché? Da dove viene tutto questo disagio? Io sono fortunato, vivo bene, faccio il mestiere che mi piace e che ho sempre desiderato. E allora che ho? Ormai, alla mia eta', dovrei aver capito come funziona il mondo e invece mi ritrovo in un pantano, a volte, che sembra di essere finito nelle sabbie mobili, a sprofondare inesorabilmente. Devo smussare gli angoli, arrotondarli, roba che se uno ci prende contro, non si fa nulla. Basta con gli spigoli! Con le punte , i picchi acuminati. D'ora in poi, solo tondi, colline, cerchi e dossi. Smussiamo. Ammorbidiamo.
Il mi' babbo, un giorno, mi disse che lui non aveva mai dato un bacio a suo padre. Ma non perché non gli volesse bene, così, per carattere. Questa durezza, tutta questa chiusura nell'essere espliciti coi sentimenti, deve scomparire. Voglio essere sorridente e felice. La cupezza la smusso, la tristezza la smusso, la rabbia la smusso...io però a mio padre l'ho abbracciato tanto, alla fine. Mi sono rifatto di tutti i baci che non gli avevo dato, quando stava bene. Anche mio fratello, a volte, l'ho visto che lo abbracciava di nascosto. Non so perché ci vergognamo noi, e' una cosa di famiglia, si vede. Devo diventare un vecchio sereno e non acido, morbido e non incazzoso. Voglio che al mio funerale, quando qualcuno dirà qualcosa, la prima frase sia: E' morto un uomo dolce. Non sdolcinato eh? Quelli fanno schifo, ma dolce, affettuoso. Chissa' chi parlera' in quell'occasione? Forse uno dei nipoti. Potrei già sceglierlo adesso, sono 5. Mettermi d'accordo con lui, scriverlo insieme, un bel discorso. Ma non vale così. Deve essere spontaneo. Allora inizio da oggi. Smusso gli angoli e vedrete d'ora in poi, come sarò buono. Cioe', no buono scemo! Buono vero, giusto, tranquillo, senza mordere per forza, senza graffi. Una cosa pero' me la dovete lasciare su cui accanirmi, su cui sfogare tutto lo strascico d'ira che mi porterò dietro con questa nuova personalita'. Almeno una la volgio. Una cosa che odio. La posso scelgiere io? Ok, Masterchef!
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