Edizione:2002/2003
Data messa in onda:03/03/2003
I fratelli Eboli oggi vivono in diverse località italiane, ma sono riusciti a ritrovarsi dopo essere stati separati. Solo del più piccolo, Diego, nato a Milano il 27 giugno 1971, hanno perso le tracce. All'origine della loro diaspora c'era stata una situazione familiare molto difficile. I più grandi, appena trovato lavoro, si erano resi indipendenti. A casa con i genitori erano rimasti Ciro, Umberto e Diego che un giorno, dopo l'ennesimo scoppio di violenza da parte del padre, furono da questi messi fuori di casa. I ragazzi si recarono da soli al Commissariato dove, dopo avere convocato il padre, i funzionari li fecero ricoverare temporaneamente, in attesa dell'intervento del magistrato. Umberto e Ciro restarono in ospedale per tre settimane. Diego un po' di più. Umberto e Ciro furono poi trasferiti in un collegio in provincia di Sondrio. Diego invece, che aveva cinque anni, entrò all'istituto Salvadori di Milano. Tutti gli altri fratelli erano autorizzati a fargli visita. Questo permise il rinsaldarsi del legame affettivo tra lui e i fratelli maggiori. Finché un sabato pomeriggio del 1976, il fratello Raffaele, che aveva 16 anni, scoprì che il piccolo Diego era stato adottato e portato via. Da allora i fratelli Eboli non hanno più saputo nulla di lui. I maggiori, che speravano di poterne ottenere l'affidamento appena formata una loro famiglia, erano rimasti molto delusi e arrabbiati per essere stati separati bruscamente da Diego. Ma oggi sono tutti concordi nel definire un destino fortunato quello di Diego, che ha trovato dei nuovi genitori in grado di dargli l'affetto di cui aveva bisogno. "Noi non siamo contro questa adozione, io penso che questa famiglia l'ha molto protetto. Abbiamo solo un po' di rabbia dentro perché non possiamo sapere oggi dov'è", ha detto Clotilde Eboli. Sulla base del nome Diego Eboli non è più possibile rintracciarlo. Solo lui personalmente potrebbe richiedere informazioni sul suo passato, chiedendo al comune l'estratto integrale dell'atto di nascita. I fratelli non l'hanno mai abbandonato: "Non passa giorno dell'anno che noi non pensiamo a lui. Quando ci facciamo gli auguri di Natale e di Capodanno diciamo anche: Buon Natale Diego, Buon Anno Diego", ha raccontato commosso Raffaele Eboli.